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Regionali in Puglia, vince Decaro e doppia l’avversario. Centrodestra senza appello alle urne

Nessuna sorpresa dalle urne. Il vincitore annunciato delle elezioni regionali 2025 in Puglia è Antonio Decaro, da oggi governatore del Campo Largo in Puglia. L’ex sindaco di Bari e ora anche ex parlamentre europeo è il più votato fra i governatori candidati in questa tornata. Un vittoria netta con oltre il 64 per cento delle preferenze. La vera sorpresa, invece, venuta fuori dalle urne è l’affluenza al voto. La Puglia – d’altra parte, come le altre regioni dove si è votato – ha visto un calo di partecipazione di 14 punti e mezzo (17 in Veneto, 11 in Campania). Una nota non trascurabile che ammacca un po’ lo smalto di questo successo. I pugliesi, il loro messaggio lo hanno espresso chiaramente. Decaro sarà presidente di tutti i pugliesi, ma votato solo dal 43,64 per cento della popolazione e, di quei voti, come abbiamo visto, un terzo almeno appartiene a Lobuono stando alle percentuali venute fuori dalle urne

E’ sufficiente questo dato perché i partiti si interroghino finalmente sull’erosione continua di partecipazione?

Decaro promette di sì, ma il problema interessa anche il livello nazionale, d’altra parte il dato elettorale, trasversale nelle altre regioni al voto, lo conferma. Diversamente i partiti, già oggi solo comitati elettorali, percepiti come tali, sono destinati ad estinguersi.
Di qui l’alimentarsi del civismo che una testa pensante come Pierluigi Bersani, in maniera credibile e rispettosa, ha provato a riassorbire in una logica di partito con una proposta concreta. La lista civica di

Decaro si avvicina al numero di voti del Pd e, allora, è utile domandarsi a chi risponderanno quegli elettori?

L’altro nodo interessa la perpetua sconfitta del centrodestra. Come lo stesso governatore uscente ha osservato, ieri, dal comitato elettorale di Decaro: sono 25 anni che il centrodestra non vince in una regione che era considerata «nera» e inespugnabile all’epoca di Pinuccio Tatarella che, evidentemente, sapeva come si fa politica. E potrebbero diventare anche trent’anni senza governo delle destre in Puglia. Probabilmente la classe dirigente ha necessità di un urgente ricambio. Su tutto, il savoir faire del candidato presidente di quella parte politica che non ha aspettato nemmeno l’ufficialità del dato per congratularsi con l’avversario e augurargli buon cammino. Forse la Puglia del centrodestra può ricominciare da qui. Senza passerelle e illusorie promesse: i pugliesi non mangiano più la foglia.

Altro dato che emerge è la risposta che arriva dai territori: nella città di Taranto ha votato solo il 33 per cento degli aventi diritto. Chi dietro questo risultato non vede la sfiducia di una terra violentata e abbandonata, non ha la percezione del reale. Il 70 per cento dei tarantini è rimasto a casa, stanco di passerelle ed inutili tiritere. Lì c’è un problema serio – l’ex Ilva – è va risolto dalla politica e alla radice.

Come è da interpretare invece il dato del Salento che promuove solo poco sopra il 50 per cento Decaro?

Anche qui, i troppi no, detti dal candidato governatore di centrosinistra devono aver inciso, come pure il peso della sindaca Poli Bortone. Nel Barese, invece, come prevedibile, il candidato fa il pieno di consensi superando il 70 per cento. In alcuni Comuni, come Conversano, di stampo socialista come le origini della stirpe Decaro, supera addirittura l’80 per cento. Irrisorio, invece, il risultato degli altri due candidati governatori di bandiera che non raggiungono la soglia di sbarramento.

I social e l’uso sapiente che il vincitore ne ha fatto, ben guidato dall’Agenzia Proforma che sembra non sbagliarne una, hanno fatto il resto.

Una ultima osservazione: il primo a raggiungere il comitato elettorale di Decaro, appena eletto, è stato l’ex governatore Michele Emiliano che ha assicurato «che sarà lealmente al suo fianco». Il saluto fra il nuovo e il vecchio governatore non è sembrato dei più affettuosi, nonostante la pacca sulle spalle.

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