Regionali in Puglia, Mantovano prende quota a destra: «La partita si riaprirebbe»

mantovano

Più che una ipotesi è «un auspicio a cui tutti guardiamo con attenzione», raccontano all’interno di Fratelli d’Italia, e cioè che la sfida delle prossime elezioni regionali possa essere guidata «da un candidato che, se per il centrosinistra dovesse esserci Antonio Decaro, possa competere e vincere». Da qui le suggestioni che portano ad alcuni identikit, primo tra tutti quello del sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Alfredo Mantovano. «Basti ricordare che nel 2001 arrivò a un passo dalla vittoria sull’allora potentissimo Massimo D’Alema nel collegio camerale del Salento», ricorda un ex sindaco di Alleanza nazionale.

Le grandi manovre

D’altronde, per le regionali in programma il prossimo anno, i giochi sono già cominciati, come dimostra la “disponibilità” di Edmondo Cirielli a correre per la presidenza della Campania, dopo l’esclusione dell’ex ministro Gennaro Sangiuliano, travolto dallo scandalo Boccia, dato in pole fino a poche settimane fa. Così entra in scena Mantovano, che, però, non è l’unica soluzione a cui stanno lavorando dentro Fdi. Infatti, se il magistrato è considerato quel «candidato vincente», altre soluzioni stanno per essere messe sui tavoli, a partire da un vertice tra i dirigenti dei meloniani di Puglia in programma per fine mese.

Le alternative

Tra queste, come in ogni competizione che si rispetti, all’interno del partito di maggioranza relativa, ecco emergere la dicotomia tra Fittiani, cioè personalità vicine al vicepresidente della Commissione europea in pectore Raffaele Fitto, e Gemmatiani, ovvero coloro che fanno capo al sottosegretario Marcello Gemmato. Tra i primi il nome che circola con più insistenza, alimentato anche dal dinamismo dello stesso protagonista, è quello del neo europarlamentare ed ex capogruppo in consiglio regionale, Francesco Ventola, mentre tra le truppe della Generazione Atreju si fa strada l’idea di poter candidare il senatore Filippo Melchiorre. Anche se, dicono sempre fonti del partito, «bisognerà aspettare cosa accadrà al Comune di Bari. Questo perché, con un eventuale scioglimento e con eventuali incandidabilità, tutto potrebbe essere rimesso in discussione».

Gli alleati

La questione rimane appannaggio di Fdi visto che, se il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto dovesse trasferirsi alla Corte Costituzionale, Forza Italia perderebbe uno dei candidati più forti, tanto che, come ipotizzato dallo stesso segretario nazionale, Antonio Tajani, qualche giorno a fa a Bari, si potrebbe guardare a «personalità civiche». Mentre la Lega, con l’abbandono del candidato sindaco alle comunali di Bari di giugno, Fabio Romito, transitato proprio tra gli azzurri, non appare in quello stato di grazia tale da poter esprimere il candidato presidente della Regione.

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