Regionali in Puglia, Emiliano: «Farò qualcosa altrove». E la destra è già a un bivio

Sembra prendere quota l’ipotesi di una candidatura di Michele Emiliano al Parlamento nazionale. Un ulteriore indizio è arrivato ieri, quando lo stesso presidente uscente della Puglia ha chiarito: «Forse qualche cosa da qualche altra parte potrei ancora avere la forza di farla». Sembra tramontare, dunque, la sua candidatura per il terzo mandato alla guida della Puglia.

Le parole

Nel corso di un evento pubblico, Emiliano ha detto di essere «prossimo alla pensione nell’attività politico-amministrativa locale». Molti hanno interpretato questa esternazione come un addio all’ipotesi di terzo mandato che tuttavia lo stesso Emiliano, a fine agosto, sembrava aver rafforzato annunciando l’imminente adeguamento della legge elettorale regionale alla normativa nazionale. Ma Emiliano, si sa, non è nuovo a ripensamenti e improvvisi cambi di strategia.

L’unico elemento costante è la difesa, da parte sua, del modello politico-amministrativo costruito in Puglia a partire dal 2015: «Se qualcuno crede di poter distruggere quello che abbiamo fatto in questi vent’anni dovrà avere a che fare con me». Emiliano, dunque, potrebbe essere candidato al Parlamento nel 2027 o addirittura prima, qualora il viceministro Francesco Paolo Sisto fosse eletto giudice costituzionale spianando così la strada alle elezioni suppletive nel collegio di Andria.

Il centrodestra

Sul fronte opposto, il dibattito sulle candidature in vista delle prossime regionali è aperto. Molti spingono per Alfredo Mantovano, oggi sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e tra i più autorevoli esponenti di Fratelli d’Italia. Altri, però, spingono per un candidato civico: l’identikit è quello di un professionista o imprenditore stimato e in grado di capitalizzare il sostegno offerto dai partiti.

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