Da Pechino a Bari con una disinvoltura da far invidia al miglior premier globe trotter. Nonostante i suoi 76 anni, Massimo D’Alema ex presidente del Consiglio, è sempre sulla cresta dell’onda, resta sulla scena politica nazionale e locale e questa volta sceglie il palcoscenico della Fiera del Levante per esternare il D’Alema-pensiero su tematiche internazionali e locali, i rapporti fra Oriente e Occidente compromessi da guerre e dazi e il nuovo ordine mondiale.
Intanto l’ex leader si è detto favorevole alla decisione della Nuova Fiera del Levante di dire no alla presenza di uno stand istituzionale di Israele. Decisione seguita all’invito fatto in precedenza dal Comune di Bari. «Non credo – precisa D’Alema – che nessuno possa oggi dire che Israele rispetta i diritti umani e quindi non capisco perché noi dobbiamo sanzionare la Russia e far finta di nulla con Israele».
Ma dalle vette internazionali il presidente della Fondazione Italiani Europei plana sulle spinose vicende del centrosinistra pugliese. «Mi sento vicino a Decaro nel suo impegno per dare alla Puglia un governo che sia innovativo ma anche nel solco delle cose importanti che ha fatto il centrosinistra». E quando D’Alema dice nel solco delle cose importanti è evidente che si riferisca a ciò che ha fatto Emiliano in questi ultimi anni, infatti: «Penso che Michele Emiliano abbia dato un contributo importante a questa regione e continuerà a darlo nelle forme ragionevoli, col suo impegno politico».
Nessuna rottamazione insomma anzi quello che dice l’ex leader è più che un invito a Decaro a non gettare via il bambino con l’acqua sporca. «Normalmente le persone di valore continuano ad esistere. Io ad esempio sono sempre qui». Difesa della categorie dei politici di una certa età, esperienza e spessore? O qualcosa che è un po’ più di un invito a tesaurizzare quanto di buono ha fatto Emiliano e a proseguire su questa strada?
