È la prima Festa dei lavoratori per il Governo Meloni. I provvedimenti che verranno approvati oggi in Consiglio dei Ministri vogliono rappresentare una risposta “coi fatti” ma anche un segnale chiaro dell’indirizzo della legislatura. A cominciare dal reddito di cittadinanza che lascerà spazio all’assegno di inclusione. Non si tratta solo di un cambiamento linguistico ma anche sostanziale. Si passa da un assegno universalistico a uno mirato al reinserimento nel mondo del lavoro. Solo i fatti diranno se l’intento verrà confermato nei fatti o se le stesse difficoltà riscontrate dal rdc, a partire dall’inadeguatezza dei centri per l’impiego, prenderanno il sopravvento. Il nuovo strumento di sostegno avrà la durata di diciotto mesi, rinnovabile per ulteriori dodici dopo un mese di pausa. Le famiglie perdono il beneficio qualora i componenti occupabili rifiutano una offerta di lavoro. Sarà previsto dunque l’obbligo di accettare una offerta di impiego se ricevuta nel raggio di 80 chilometri dalla propria residenza e riguarderà, in particolare, le persone di età compresa tra i 18 e i 59 anni.
Anche l’assegno si assottiglia rispetto al recente passato, arrivando a circa 500 euro per chi ha un Isee inferiore a 9.360 euro. Non ci sarà solo il battesimo del nuovo reddito d’inclusione nel Consiglio dei ministri di oggi. Verrà approvato anche il taglio del cuneo fiscale. Il provvedimento dovrebbe riguardare solo una fascia ristretta di lavoratori: quella con reddito inferiore ai 35 mila euro. Per loro si tratterebbe di buste paghe più pesanti di circa 55 euro netti al mese.
Sarà di 30 anni, invece, il limite di età per assumere un lavoratore usufruendo degli incentivi per dodici mesi. Tra i provvedimenti portati in Consiglio dei ministri ci sarà anche l’innalzamento del limite per l’utilizzo dei voucher. La soglia, salvo cambiamenti dell’ultima ora, verrà innalzata da 10 a 15 mila euro per quelle aziende attive nei settore eventi, fiere e parchi divertimento.