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Rapporto Best, Emiliano: «Puglia regione dinamica. Ora il governo sblocchi l’Fsc»

«I dati restituiscono l'idea di una regione dinamica, che ha ancora risultati di ottimo livello rispetto alle altre regioni del Sud e che cerca di emergere anche grazie ai grandi investimenti fatti con una gestione virtuosa delle politiche europee». Così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, commentando il rapporto Benessere equo e sostenibile dei…

«I dati restituiscono l’idea di una regione dinamica, che ha ancora risultati di ottimo livello rispetto alle altre regioni del Sud e che cerca di emergere anche grazie ai grandi investimenti fatti con una gestione virtuosa delle politiche europee». Così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, commentando il rapporto Benessere equo e sostenibile dei territori (Best) dell’Istat presentato oggi.

La Puglia si distingue, in particolare, in tre ambiti: ambiente, salute e sicurezza.

Nell’edizione 2023 gli indicatori sono in totale 70 gli indicatori. Emergono diverse punte di eccellenze pugliesi: le rinnovabili, la minor esposizione ai rischi idrogeologici, il miglior contesto ambientale, minori livelli di inquinamento, la percentuale di scuole accessibili, minori denunce per furti, rapine e borseggi, la presenza di aree protette.

Le criticità, invece, riguardano il progressivo invecchiamento della popolazione, il calo della natalità, il fenomeno dei Neet, i più elevati tassi di disoccupazione, la minore partecipazione femminile al mondo del lavoro, il numero dei laureati e diplomati.

Ad esempio, per quanto riguarda il dominio “salute” la Puglia presenta 4 indicatori su 6 migliori del resto delle regioni del Mezzogiorno, in particolare, con la speranza di vita alla nascita (0,7 anni in più) e la mortalità evitabile (-2 residenti per 10 mila abitanti) e in misura minore anche per la mortalità per tumore.

Per istruzione e formazione la Puglia si colloca meglio del resto delle Regioni del Mezzogiorno in 6 indicatori su 9: in particolare per la competenza numerica, per la competenza alfabetica, per il passaggio all’università, per i bambini che usufruiscono dei servizi comunali per l’infanzia.

Anche per il lavoro la Puglia in 5 indicatori su 6 si piazza meglio rispetto al resto del Sud, in particolare per il tasso di mancata partecipazione al lavoro giovanile (migliore di 5,6 per 10000 occupati), per il tasso di mancata partecipazione al lavoro, per il tasso di occupazione giovanile, per il tasso di occupazione 20-64 anni.

Però tutti i sei indicatori pugliesi sono al di sotto del corrispondente valore italiano Per il dominio benessere economico in 3 indicatori su 4 la Puglia si colloca meglio rispetto al Mezzogiorno. Ma è peggiore del dato italiano rispetto alla retribuzione media annua dei lavoratori dipendenti (per circa 6 mila euro) e nell’importo medio annuo pro capite dei redditi pensionistici (2532 euro).

Il presidente della Regione evidenzia che ora «è fondamentale che il governo sblocchi l’Fsc per superare le criticità e non frenare il percorso di miglioramento della qualità della vita e del benessere economico equo e sostenibile, frutto di tanti anni di lavoro della Regione Puglia».

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