Si inizia a parlare di rimpasto alla Regione Puglia in vista del voto del 25 settembre destinato a stravolgere gli equilibri politici del centrosinistra. In attesa dei risultati il governatore Michele Emiliano, fra un’iniziativa elettorale e l’altra, s’è messo al lavoro per capire come muoversi. Il campo, ovviamente, è minato considerando che l’aria che tira dice centrodestra e che la maggioranza regionale è in piena fibrillazione da mesi, ancor di più a seguito delle candidature. Di qui l’estrema difficoltà del percorso da intraprendere. Emiliano, filtra dal suo staff, punta a un’operazione ad ampio raggio rivedendo per intero la squadra degli assessori e le deleghe da assegnare.
Non si tratterà, in pratica, della semplice sostituzione dei consiglieri regionali in caso di elezione, ma di una vera e propria rivisitazione degli assetti di governo e degli assessori in carica. Un ragionamento che partirà da un primo nodo da sciogliere: accettare o meno la richiesta di un secondo assessore che i Cinque Stelle gli stanno rivolgendo da mesi e che ora, considerando anche il possibile risultato elettorale a doppia cifra, potrebbe diventare un aut aut. A seguire c’è l’avvicendamento del vicepresidente Raffaele Piemontese, a oggi l’unico certo di poter ottenere un’elezione in Parlamento. Chi sarà il nuovo numero due dell’esecutivo? Il presidente potrebbe orientarsi sul gruppo dei 16 consiglieri del Partito democratico, anche se il ventaglio delle scelte è risicato. La pattuglia dem regionale, infatti, è molto divisa con all’interno una minoranza agguerrita anti-Emiliano formata dai consiglieri Amati, Campo, Mazzarano e Mennea. Tutta da valutare è il ricorso a un esterno che presuppone, tuttavia, il licenziamento di uno dei due in carica, l’assessora all’Ambiente Anna Grazia Maraschio e quello alla Salute Rocco Palese. La poltrona traballante potrebbe essere proprio quella di Ambiente e Urbanistica, considerando il flop del Piano casa e la sfiducia incassata in Consiglio regionale durante l’approvazione della legge.
In attesa di sciogliere la riserva il punto di partenza del rimpasto saranno i risultati della sera del 25 settembre. Un vero e proprio spatiacque per gli alleati di governo, Pd, Per la Puglia, Popolari e M5s e i consiglieri di maggioranza. L’ultima partita, la più difficile, riguarda la sostituzione del capo di gabinetto Claudio Stefanazzi schierato in campo alle politiche e anche lui quasi certo del “salto” in Parlamento. In corsa per sostituirlo, secondo le indiscrezioni degli ultimi giorni, ci sarebbero tre nomi: Domenico Desantis, attuale vicecapo di gabinetto che in realtà potrebbe anche scattare in Consiglio regionale laddove, ipotesi improbabile, l’assessora ai Trasporti Anita Maurodinoia venga eletta. In seconda posizione il capo del Dipartimento della sanità Vito Montanaro e in ultima un altro capo di Dipartimento in carica il cui nome è al momento top secret.