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Puglia, il 10 settembre torna il Consiglio regionale: da sciogliere i nodi Defr e referendum

Si avvicina la ripresa a pieno regime dell’attività politico amministrativa in Regione Puglia. Ieri è stata fissata la data del primo Consiglio regionale che si terrà il prossimo martedì 10 settembre. Per la prima volta nella storia il Parlamentino tornerà al lavoro prima della tradizionale Fiera del Levante, da sempre spartiacque politico estivo, quest’anno in…

Si avvicina la ripresa a pieno regime dell’attività politico amministrativa in Regione Puglia. Ieri è stata fissata la data del primo Consiglio regionale che si terrà il prossimo martedì 10 settembre. Per la prima volta nella storia il Parlamentino tornerà al lavoro prima della tradizionale Fiera del Levante, da sempre spartiacque politico estivo, quest’anno in programma dal 28 settembre.

La ripartenza

Si ripartirà dal finale burrascoso dell’ultima seduta di fine luglio in cui la maggioranza non è riuscita a condurre in porto i due provvedimenti più importanti. Il Defr, il Documento di economia e finanza regionale, sollecitato dalla Corte dei Conti, che andava approvato entro fine luglio. Ma, soprattutto, la delibera contenente i quesiti referendari per abrogare la legge Calderoli sull’autonomia differenziata. E proprio quest’ultimo punto sarà il primo, il più importante, da approvare con l’indicazione dei nomi dei delegati – sul punto scoppiò una polemica interna fra gruppi e giunta regionale – chiamati a depositare i quesiti anti-autonomia alla Cassazione. Il Defr, invece, dovrà tornare nelle Commissioni per il riesame.

Le tensioni

Sullo sfondo restano diverse questioni aperte, a partire dai dissapori fra il governatore Emiliano e la presidente del Consiglio, Loredana Capone, “rea” di non aver gestito l’aula. Di qui la necessità di un chiarimento fra i due che potrebbe avvenire nei prossimi giorni prima del consiglio del 10. Prima della pausa è stato lo stesso presidente Emiliano a imporre un controllo più stringente da parte del governo sui lavori del Consiglio regionale. Altro problema da affrontare a breve sarà il mini-rimpasto di giunta rimasto in sospeso: all’appello mancano i Cinque Stelle che, in base agli accordi di maggio fra Emiliano e Conte, dovevano rientrare nell’esecutivo dopo le bufere giudiziarie al Comune di Bari e in Regione.

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