Archiviate le elezioni europee e quelle amministrative con risultati soddisfacenti, dicono loro, per tutti i partiti, la politica guarda già ai prossimi appuntamenti: su tutti quelle elezioni regionali su cui incombono due incognite i cui effetti non sono ancora noti.
Le incognite
La prima è la data: la volta scorsa, nel 2020, si votò a causa della pandemia alla fine di settembre. Fino a ora non è dato sapere se l’appuntamento con le urne sarà per l’appunto in autunno o se, invece, verrà anticipato in primavera: lo deciderà il governo. La seconda è la riduzione del numero dei consiglieri da 50 a 40 per effetto del ricalcolo in difetto della popolazione residente. Secondo l’aggiornamento al 26 settembre 2023 dell’Istat, i cittadini pugliesi censiti al 31 dicembre 2021 ammontano a 3.992.941, con un calo rispetto al 2011 del 3,2 per cento. Una riduzione che per effetto indiretto provoca per l’appunto un minor numero di consiglieri, quasi dimezzando i rappresentanti dei cittadini in dieci anni, atteso che fino al 2015 i consiglieri regionali erano settanta. La tagliola riguarderà le sei le circoscrizioni elettorali che poi corrispondono alle province pugliesi. Allo stesso tempo verranno ridotte le quote dei consiglieri di maggioranza e di minoranza, mentre crescerà il peso di quei rappresentanti liberi battitori. Basti pensare al ruolo di Antonio Tutolo che pur essendo stato eletto in Con, la civica di Michele Emiliano, è nel gruppo misto. Inoltre, spiegano sempre esperti di faccende elettorali, si riduce la rappresentanza aumentando la distanza tra elettori ed eletti.
Le possibili soluzioni
Così si prova ad arginare questo nuovo taglio con due ipotesi al vaglio dei partiti in modo trasversale. La prima è spingere la Conferenza Stato-Regioni a proporre un intervento che eviti la riduzione, la seconda, invece, riguarda il contenimento graduale, ovvero agganciare il taglio dei consiglieri regionali alla percentuale della riduzione dei residenti. In pratica, se i cittadini sono diminuiti di una certa cifra sarà quella la misura del taglio e non del venti per cento secco come avverrebbe se da 50 si passasse a 40. Contestualmente, iniziano già le selezioni per le candidature a presidente, anche nel centrosinistra, visto che l’ipotesi di un terzo mandato per i governatori è ancora lontana. Tra i nomi che circolano ci sono i due freschi eurodeputati Antonio Decaro per il centrosinistra e Francesco Ventola per il centrodestra, a cui potrebbe aggiungersi il parlamentare e coordinatore regionale del M5s Leonardo Donno.