Acque sempre agitate nel centrosinistra pugliese con scontri in maggioranza e, a quanto pare, anche in giunta. L’altro giorno, prima di arrivare in Consiglio regionale, il governatore Emiliano ha avuto un faccia a faccia con il suo vice Raffaele Piemontese.
Una resa dei conti avvenuta in pubblico: prima a tavola nella mensa regionale e successivamente sul piazzale alla presenza del consigliere politico di Emiliano, l’onorevole Giovanni Procacci, il vice capo di gabinetto Domenico Desantis nel ruolo di mediatori e altri dello staff presidenziale. Nel faccia a faccia Emiliano avrebbe contestato all’assessore foggiano una serie di “sgarbi” subiti, ovviamente sgraditi e inattesi considerando la vicinanza umana e politica fra i due. In particolare la candidatura alle ultime politiche di Piemontese nel Pd con una trattativa diretta con il segretario Letta bypassando il presidente regionale.
Di recente il sì del vicepresidente alla legge anti-Cassano che Emiliano ha provato a bloccare in tutti i modi opponendo ai proponenti del Pd i pareri negativi dell’avvocatura e dell’ufficio legislativo del Consiglio regionale. Un affronto che avrebbe lasciato strascichi e che potrebbe aprire altre crepe in vista del congresso nazionale del Pd.
Ma il vicepresidente il giorno dopo minimizza lo scontro. S’è trattato, dicono fonti a lui vicine, di una chiacchierata, un ragionamento politico ad ampio spettro, ma nessun litigio e nessuna contestazione da parte di Emiliano che, aggiunge la stessa fonte, resta un “fratello maggiore” per Piemontese. Emiliano, invece, non commenta l’episodio.
Nel frattempo continuano le fibrillazioni con la minoranza del Pd pronta a sferrare un nuovo attacco contro il cesarismo del governatore, “padre padrone” della coalizione di governo. E così, sulle ceneri del paventato gruppo Decaro, ecco spuntare un altro cantiere in procinto di aprirsi. La creazione di un “transgruppo”, un soggetto trasversale in Consiglio regionale in grado di accogliere adepti da maggioranza ed opposizione.
Si guarda ai nuovi arrivati dopo l’elezione in parlamento dei consiglieri Zullo, Bellomo e Gatta, ma senza distinzioni fra centrosinistra e centrodestra. Obiettivo: condizionare l’approvazione di tutte le leggi e il raggio d’azione di Emiliano per costringerlo a trattare su scelte di governo, nomine e futuro assetto della giunta. L’operazione è allo stato embrionale, ma non è escluso che subisca un’accelerata nei prossimi giorni con l’avvicinarsi del congresso nazionale del Pd.