Bari, nasce “La scossa”. Abbaticchio: «Pronti a fare rete tra le forze di sinistra per un percorso comune»


“La scossa”. Si chiama così l’associazione politico-culturale che ha fatto capolino nel panorama barese. A guidarla, è il presidente Alessandro De Benedictis, cofondatore Ludovico Abbaticchio, già assessore all’Urbanistica e al Welfare sotto Emiliano, e che si dice «pronto a lavorare per costruire una rete sana a sinistra».

Come nasce La Scossa?

«Era un’idea già da tempo nel cassetto, e che ha avuto un forte impulso dopo l’elezione a segretaria del Pd di Elly Schlein. Sono tanti coloro che hanno sostenuto la segretaria dem ma non sono iscritti al Partito democratico. Pur guardandolo come riferimento a sinistra, pensiamo che il Pd debba ancora continuare a valutare la sua posizione. Alla nostra conferenza all’Artemisia, in circa 300 abbiamo parlato di urbanistica sostenibile, istruzione, identità sessuale, scuola pubblica, sanità e lotta al precariato».

Qual è lo scopo?

«Recuperare il valore della sinistra nel dibattito politico e culturale e coinvolgere anche chi non va più a votare. Vogliamo farlo accanto ad altre associazioni del territorio, come La Giusta Causa o l’Anpi, ma anche accanto alla Cgil e a tutte le realtà che su temi come la salute o l’Autonomia differenziata la pensano alla stessa maniera. Dialogheremo anche con le imprese e con le realtà del Terzo settore che hanno conosciuto la parte sana e trasparente della politica locale, sotto gli ultimi vent’anni di governo di centrosinistra, con Emiliano e con Decaro. Il rischio che dopo questa fase la destra riprenda prima Bari e poi la Regione è concreto».

Se dopo 20 anni di centrosinistra c’è questa possibilità, forse qualcosa non ha funzionato?

«Sono diversi i motivi. Da una parte, alcune aree del centrosinistra sono state troppo autoreferenziali. Dall’altra, abbiamo avuto consiglieri comunali meno presenti e un’Aula meno propositiva. Negli ultimi anni, abbiamo assistito infatti a una vera involuzione su temi come l’urbanistica, i trasporti, la salute e la scuola. Nessuna figura di qualità è emersa né dall’opposizione né dalle fila della maggioranza. Il nostro obiettivo non è solo avere un sindaco di sinistra: è riempire l’Aula Dalfino di consiglieri qualificati e autorevoli».

Sta dicendo che siete pronti a fare una vostra lista?

«Se ci saranno occasioni di organizzarla le coglieremo. Non c’è un atteggiamento ostativo verso le liste civiche, a patto che sappiano guardare a quel che di buono c’è stato in questi vent’anni di centrosinistra».

Non si può aggirare il “nodo” candidato sindaco. Se dovessero esserci, parteciperete alle primarie?

«Preferiamo un campo largo che non veda le primarie come fondamentali, che possiamo valutare solo nel caso di persone qualificate che vogliano giocare la partita e non hanno tessere di partito. Certamente non saremo d’accordo a candidature che siano portatrici di interessi e calate dall’alto. Per ora, è dirimente individuare una via di partecipazione comune che possa arrivare a individuare un candidato, quindi una Giunta e un Consiglio, dotati di capacità critica positiva».

Lei ha citato La Giusta Causa tra le forze con cui lavorare. Giovedì prossimo sarete presenti all’assemblea pubblica indetta dall’associazione?

«Certamente, anche perché esponenti de La Giusta Causa hanno preso parte alla nostra iniziativa all’Artemisia. È così che dobbiamo fare: costruire una rete sana a sinistra, riproponendo un modello unitario .e vincente, come è stato per la primavera pugliese».

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