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Primo scontro della campagna elettorale in Puglia: fuoco incrociato su Cassano

Non si è fatto in tempo a leggere i nomi dei candidati nelle liste, che la campagna elettorale è diventata realtà. A tenere banco il caso Cassano, l’ex senatore di Forza Italia passato nell’orbita del governatore Emiliano ed ora transitato in Azione di Calenda in cambio di un posto al sole alle politiche. Un triplo…

Non si è fatto in tempo a leggere i nomi dei candidati nelle liste, che la campagna elettorale è diventata realtà. A tenere banco il caso Cassano, l’ex senatore di Forza Italia passato nell’orbita del governatore Emiliano ed ora transitato in Azione di Calenda in cambio di un posto al sole alle politiche. Un triplo salto mortale carpiato che ha scatenato la polemica fra i due schieramenti principali ed in particolare tra il sottosegretario Pd Francesco Boccia e la ministra per il Sud Mara Carfagna cooptata in Azione.

In risposta agli strali di Boccia che ha detto: «Cassano non è degno di vestire la maglia del Pd», è arrivata la replica dell’ex berlusconiana Carfagna con un post di Facebook: «Si rassegni a competere con Azione, le sue donne e i suoi uomini, sempre se ne è capace». Sulla questione sono tornati anche i quattro consiglieri di maggioranza, Amati, Tutolo, Mazzarano e Mennea, che avevano presentato una proposta di legge anti Cassano per chiederne le dimissioni da direttore generale di Arpal. «È tutto meraviglioso – commentano – prima tutti difendevano, oggi tutti attaccano. Una folgorazione. L’Arpal Puglia è un disastro, c’è una nostra proposta di riforma». Alla querelle si sono aggiunti i Cinque Stelle rivolgendo un ultimatum al dg: «Massimo Cassano deve lasciare l’incarico di direttore generale dell’Agenzia regionale che si occupa delle politiche attive del lavoro, perché non può essere guidata da un candidato nelle liste di Azione – Italia Viva. Il partito di Renzi, infatti, ha fatto dell’abolizione del RdC una battaglia, tanto da raccogliere le firme dei cittadini per cancellarlo. Parliamo di una misura fondamentale per le politiche attive del lavoro, per cui l’Arpal deve mettere a disposizione gli strumenti per garantire il diritto a formazione e lavoro dei beneficiari. Siamo davanti a un conflitto d’interesse inaccettabile, chiediamo le dimissioni. Non si può aspettare l’approvazione del disegno di legge di riforma della governance dell’Agenzia».

Nel frattempo il centrodestra ha fatto scena muta approfittando delle lacerazioni nel campo avversario con i big Salvini e Meloni schierati in prima linea a Rimini. Il leader della Lega numero uno in lista al Senato, la Meloni capolista nel listino di Bari alla Camera. In Forza Italia, invece, oltre ai coordinatori D’Attis e Damiani, si fa largo nel collegio proporzionale per la Camera di Bari e provincia il tandem Michele Boccardi, senatore uscente azzurro e la giornalista Rita dalla Chiesa, simbolo della lotta alla mafia. I due candidati saranno insieme in campagna elettorale puntando su temi condivisi come il sostegno a imprese e famiglie e la battaglia per la legalità.

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