Primarie del centrosinistra a Bari, seggi pure in piazza per sfidare le infiltrazioni

Se il pericolo di infiltrazione alle primarie è un valore assoluto, allora per contrastarlo non serve che aumentare la partecipazione. Per farlo, garantendo la massima trasparenza e legalità come richiesto dagli alleati, il Partito democratico potrebbe decidere di allestire parte dei sei seggi anche al di fuori dei propri circoli cittadini. Lo scenario è quello incandescente del centrosinistra barese, che, in vista delle elezioni amministrative di giugno, ha indetto le primarie per scegliere chi sarà il candidato sindaco tra l’ambientalista Vito Leccese, sostenuto soprattutto dal Pd, e il penalista Michele Laforgia, sostenuto invece dalla Convenzione.

Dove istituire i seggi non è un problema secondario, dato che la coalizione è alla ricerca di una quadra per accontentare tutti. «Piazze, bar, parchi: non credo che ci siano posti etichettati di appartenenza dove allestire i gazebo», dichiara il capogruppo in Consiglio comunale e assessore metropolitano, Marco Bronzini. «La priorità è però evitare i piccoli numeri, sui quali la percentuale di inquinamento potrebbe essere più rilevante, cercando di portare alle primarie quante più persone possibili». Per questo, i dem sarebbero alla ricerca di spazi ampi, ma soprattutto ben visibili e che evitino code. «La gente potrebbe perdere la motivazione vedendole – prosegue Bronzini – e avere pochi votanti è un rischio che non possiamo permetterci».

Sul fronte Convenzione, ad avare una proposta è Italia viva. Il partito fondato dall’ex premier Matteo Renzi, tramite il presidente provinciale Stefano Franco, ha chiesto agli alleati di firmare un patto etico per le primarie. «Urge immediatamente un patto etico tra tutti gli attori che daranno vita e parteciperanno alle consultazioni, che preveda una chiara presa di distanza da quelli che potrebbero essere i rischi di una consultazione senza controllo, prevenendo le situazioni spiacevoli», ha dichirato Franco. Per il renziano, è un’impellente necessità soprattutto in questo momento storico in cui la città di Bari fa i conti con l’inchiesta “Codice Interno”, che disvela preoccupanti rapporti tra politica e criminalità organizzata. «La questione morale non può e non deve essere di gestione esclusiva della destra perché non è qualcosa che prevede un’appartenenza politica: è un presupposto di dignità che deve riguardare tutti», conclude Franco.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version