Potenza, il Pd sceglie Telesca ma è caos nel partito. Santarsiero: «Intervenga Schlein»

Caos nel Pd per la scelta del candidato sindaco alle comunali di Potenza. Superata la bufera in occasione delle scorse regionali in Basilicata e incassata la sconfitta, le amministrative aprono un nuovo fronte, stavolta tutto interno.

La spaccatura si consuma nella mattinata di ieri. Una nota del segretario regionale Giovanni Lettieri annuncia che i dem sono riusciti a fare sintesi sul nome dell’avvocato Vincenzo Telesca, consigliere comunale uscente e nell’assemblea municipale dal 2014, apparentemente l’uomo giusto per cercare di strappare la fascia tricolore al leghista Guarente. «Siamo convinti che per competenza ed esperienza sia il profilo più adatto per contendere la guida della città capoluogo ad una destra che ha mortificato la città in questi 5 anni – si legge nella nota – Tale proposta raccoglie l’indicazione del gruppo dirigente del Pd nella certezza che il percorso indicato raccoglierà il massimo consenso».

Dopo poche ore, però, Lettieri è costretto a fare un mezzo dietrofront e a precisare che soltanto «la maggioranza del gruppo dirigente del Pd» lucano appoggia la candidatura a sindaco di Potenza di Telesca. Una seconda versione che lascia pensare a una discussione in realtà ancora aperta tra le diverse anime del partito.

«Il comunicato del segretario regionale Giovani Lettieri in ordine alla scelta del Pd circa il candidato a sindaco del comune di Potenza, scelta non sancita e non approvata da nessun organo politico, e fatta d’imperio dal segretario regionale che per sua scelta o inattività, nella città capoluogo ha lasciato il partito cittadino da oltre un anno in uno stato comatoso, rappresenta l’elemento di caduta finale di un partito regionale senza guida, senza visioni e preda di cacicchi locali e regionali», è il duro attacco che arriva tramite un post pubblicato sui social da Vito Santarsiero, ex sindaco di Potenza e componente della Direzione nazionale del Pd. Quegli stessi cacicchi da cui Elly Schlein vorrebbe “ripulire” il partito. «Chiederò alla segreteria nazionale – ha proseguito Santarsiero – di verificare la legittimità di tale posizione sperando che quel processo di cambiamento che, anche a Potenza, si era sperato con il voto alla Schlein, possa trovare determinazioni adeguate. Peraltro da partito convintamente unitario sulle regionali si è passati al convintamente divisivo delle amministrative dove (soprattutto a Potenza che doveva rappresentare il punto di ripartenza del Pd e della coalizione) nulla ha fatto per cercare la unità, chiuso in se stesso e senza nessuna seria volontà di favorire una comune ripartenza contro un centrodestra da sconfiggere per il bene e il futuro della città».

In Basilicata sono 52 i Comuni chiamati al voto i prossimi 8 e 9 giugno, dieci nel Materano e 42 nel Potentino. L’unico con popolazione superiore ai 15 mila abitanti è Potenza. Nel capoluogo di regione si alzano le possibilità che il simbolo del Pd non sia presente sulla scheda elettorale. Anche gli altri partiti sono al lavoro per scegliere i candidati che dovranno essere pronti tra una settimana.

Sempre nel centrosinistra, sembra certa anche la candidatura di un altro consigliere comunale uscente, Pierluigi Smaldone, che lavora al rafforzamento della coalizione “Potenza ritorna”, mentre il M5S non ha ancora comunicato la sua decisione ufficiale. Il centrodestra, invece, va avanti con il sindaco uscente Mario Guarente della Lega, che in questi giorni sta dialogando anche con Azione e Italia Viva per riproporre una coalizione allargata così’ come successo per le Regionali vinte nettamente il 21 e 22 aprile scorso dal riconfermato presidente Vito Bardi.

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