Nonostante i pontieri, a partire dal segretario regionale Domenico De Santis e dal capogruppo del Pd in Consiglio regionale Paolo Campo, siano dal giorno di Capodanno al lavoro per far sì che il governatore Michele Emiliano e la presidente dell’assise Loredana Capone «tornino almeno a parlarsi», le frizioni tra le due massime espressioni del governo territoriale sono ancora evidenti.
A evidenziarle è stato l’esposto presentato da Emiliano alla Procura per un presunto falso nella legge di bilancio da lui stesso promulgata, a proposito di un emendamento firmato dalla consigliera pentastellata Antonella Laricchia con cui viene limitato il potere di scelta e di nomina del presidente per quanto riguarda l’attribuzione incarichi e consulenze.
«Il gelo tra i due è palpabile e anche aspro», confida chi ha potuto verificare soprattutto l’irritazione di Emiliano.
La ripresa dei lavori
Intanto, martedì ripartiranno i lavori in via Gentile dopo lo stop per le vacanze di Natale. Tra gli impegni dei consiglieri sono già caledarizzati “bilaterali” tra le forze politiche e tra i consiglieri per capire quali possano essere le vie d’uscita alla crisi.
Incontri che sono propedeutici alla riunione del gruppo del Pd, fissata per mercoledì alle 16, e subito dopo ci dovrebbe essere un vertice di maggioranza, come conferma proprio De Santis che svolge il ruolo di moderatore: «Si vuole buttare in pasto alla propaganda politica una questione che attiene al funzionamento dell’Aula e al rispetto delle sue regole», afferma il segretario dem.
Che aggiunge: «Come lo stesso Ufficio di presidenza ha dichiarato, c’è stato un errore, invece Emiliano non poteva promulgare una legge senza segnalare questo errore. Ora bisogna far prevalere il senso delle istituzioni e la politica, tornando in Consiglio regionale per trovare una soluzione che ridia all’assemblea legislativa il ruolo decisorio.
Probabilmente sarebbe stato meglio convocare il Consiglio prima dell’invio del bilancio al presidente per la promulgazione», ammonisce De Santis. Tuttavia, sottolinea sempre il segretario dem «è inutile guardare indietro, ognuno ha fatto le sue scelte.
Ora serve che la politica torni a svolgere il suo compito evitando ulteriori polemiche che sono incomprensibili ai cittadini», annunciando che «ci sarà una riunione dei capigruppo di maggioranza e il gruppo del Partito democratico e quella sarà la sede per discutere e cercare una soluzione a questo impasse».
Le possibili soluzioni
Quali possano essere le scelte che assumeranno per andare oltre il cortocircuito è ancora presto per saperlo con certezza. Di certo, come la storia insegna, le acrobazie e le alchimie politiche fanno sì che essa sia da sempre considerata l’arte del possibile, come ricordava due secoli fa il cancelliere prussiano Otto von Bismarck.
Pertanto, non è da escludere che sia proprio la politica a rimbalzare le responsabilità sull’area tecnico-giuridica che sovrintende alla redazione delle disposizioni legislative: anche, probabilmente, chiedendo alla segreteria generale spiegazioni e perché non si è provveduto prima a verificare se fosse corretta la previsione dell’accapo nella finanziaria.
La norma anti-Decaro
Intanto, sempre ascoltando i consiglieri regionali, la vicenda dell’emendamento Laricchia non pare possa incastrarsi con l’altra novità della legge di bilancio che ha scatenato polemiche e cioè l’emendamento “anti-Decaro” che ostacola le candidature dei sindaci alle regionali. Allo studio c’è una riforma complessiva della legge elettorale, su cui però non ci sono certezze.
