Ha indossato una divisa da galeotto, a strisce orizzontali bianche e nere, e si è fatto fotografare con il cartello “Ho votato Lega… arrestate anche me“. Michele Leombruno, vicesindaco leghista di Serracapriola in provincia di Foggia, si è presentato così a Pontida che si prepara ad accogliere il popolo della Lega.
In attesa del leader Matteo Salvini e degli ospiti sovranisti provenienti da mezza Europa, nel paesino della Bergamasca dominano gli slogan pro Autonomia e in difesa del segretario, che rischia sei anni di carcere con l’accusa di sequestro di migranti a Lampedusa.
Tra i vari slogan spiccano proprio quello di Leombruno che ha condiviso la foto sul suo profilo social, commentando semplicemente: «A Pontida il direttivo Lega di Serracapriola presente». Ci sono però anche altre frasi che hanno caratterizzato il partito fondato da Umberto Bossi: «L’Italia non è una e non lo sarà mai» o «Salvini a processo. L’Italia scivolata nel cesso». Altri girano con una pettorina blu e la scritta «Giù le mani da Matteo».
Del resto lo slogan dell’edizione 2024 di Pontida è proprio “Difendere i confini non è reato” che tappezza il palco, al centro del pratone. Di lato resta la scritta “Padroni a casa nostra”, di memoria bossiana.
Tutt’intorno, i gazebo per la raccolta firme per il “Capitano”, altri che distribuiscono la tessera di socio fondatore del “Comitato per la sicurezza dei confini” o gadget come uno spray anti violenza.
Nello stand del Veneto i volontari mostrano con orgoglio il nuovo gadget: la spilla di Alberto da Giussano che comprende il leone di San Marco. Poi tre stand attigui che, per par condicio, vendono i libri di Salvini, di Umberto Bossi e la new entry della Lega, il generale Roberto Vannacci.