Pnrr, il movimento Con: «Governo senza strategia. A rischio la riconversione industriale in Puglia»

«In un’estate con poche certezze, fa male leggere il grido d’allarme dei Comuni e delle associazioni dei costruttori circa la rimodulazione del Pnrr imposta dal governo». Lo affermano Michele Boccardi e Giuseppe Tupputi, rispettivamente coordinatore e capogruppo nel Consiglio regionale pugliese del movimento politico Con, vicino al governatore Michele Emiliano.

«Senza strategia alcuna», dicono, il governo «”fa cassa” sulla pelle del meridione e sui progetti che i Comuni, con fatica e sapienza, stavano portando a compimento. Ciò che non possiamo accettare, da pugliesi – aggiungono -, è assistere impotenti al presunto stralcio di due progetti che sono fondanti dell’azione amministrativa di questi ultimi anni: la realizzazione di un parco urbano nella città di Bari, sui suoli una volta occupati dalla Fibronit, fabbrica della morte per intere generazioni, e la decarbonizzazione dell’acciaieria ex Ilva di Taranto».

Se l’intenzione del governo nazionale è quella di avviare la riconversione industriale in Puglia, dunque, per Boccardi e Tupputi quella del Pnrr è un’«occasione storica» perché permetterebbe di completare «il Parco della Rinascita a Bari, che è icona del lavoro del Comune degli ultimi venti anni», e di accelerare i «processi di produzione dell’acciaio abbandonando il carbone, in una città che vive, come ricorda l’infaticabile Peacelink, nuovi record di picchi di benzene».

Per i due esponenti di Con «la domanda, a prescindere dalle singole occasioni perse per la rigenerazione urbana, ambientale e sociale, è squisitamente politica: questo governo sa dove ci sta conducendo? La presenza di autorevoli esponenti pugliesi nell’Esecutivo, invece di rassicurare comunità e imprese, si rende complice di una ferita cercata e voluta. Non vorremmo assistere, come nel 2009, al “dispetto” della ritardata apertura del teatro Petruzzelli ormai pronto per ragioni elettorali. La nostra comunità reagirebbe, come ha fatto allora», concludono.

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