Un’informativa “in salsa agrodolce” quella condotta ieri da Raffaele Fitto in Parlamento, sullo stato di attuazione dei progetti Pnrr. Se il ministro per il Pnrr da un lato ha rassicurato il Paese sull’arrivo dei fondi della terza rata, dall’altra ha ammesso l’esistenza di «alcune criticità», che costringeranno il Governo a «correggere alcuni obiettivi». Tra questi, Fitto ha incluso anche i nuovi asili nido, suscitando l’ira non solo delle opposizioni, ma pure di Save The Children.
Per quanto riguarda la terza rata, dal valore di 19miliardi di euro e riferita ai 53 obiettivi del Piano assegnati all’Italia nel secondo semestre del 2022, Fitto ha annunciato l’invio di tutti i documenti necessari a Bruxelles, parlando di un confronto «costante e propositivo con la Commissione europea». L’ex governatore pugliese ha tentato di tranquillizzare gli animi anche sul cambio della governance dei fondi, passata, con un Decreto legge, nelle mani del Governo. Ieri mattina «è stato firmato il Dpcm di attuazione» ha annunciato Fitto, specificando che l’attuazione della nuova governance «non c’è ancora stata», sottintendendoc così che i ritardi non dipendono dal Governo. Sui 27 obiettivi da raggiungere entro giugno, però, il ministro ha ammesso «alcune criticità», seppure «non è il caso di costruire allarmismi». «C’è l’esigenza di intervenire preventivamente per correggere alcuni obiettivi», ha detto Fitto, non nascondendo che tra questi rientra anche «il Piano degli asili».
Ed è su questo si è accesa la polemica, con il monito di Save The Children: «È fondamentale che il Governo assuma tra le priorità l’investimento nell’infanzia a partire dai primi anni di vita». Sul tema, è intervenuta anche la vicepresidente del Pd e presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone. «L’offerta italiana di asili nido pubblici è una delle più basse d’Europa – ha dichiarato Capone, che, sulla revisione dei progetti, ha aggiunto – Chi ne pagherà di più le conseguenze? Ovviamente il Sud». Dure le parole del presidente dell’Anci Antonio Decaro, che si è scagliato contro il ministro Fitto. «Per noi è inaccettabile – ha detto Decaro – anche solo l’idea che si rinunci a un obiettivo così importante per le famiglie italiane». E se Francesco Boccia (Pd) ha dichiarato che il Governo mette a rischio «la vita delle persone», un altro pugliese, il viceministro Francesco Paolo Sisto getta acqua sul fuoco, promettendo che il Ministero della Giustizia «farà la sua parte» per «offrire al Paese le risposte che attende».