Pnrr, Decaro promuove i sindaci: «Quadro incoraggiante. Il risultato finale è merito loro»

Nella medievale cornice di Santo Spirito in Sassia, il complesso monumentale vicino San Pietro, a Roma, l’Anci ha fatto il punto sullo stato d’attuazione del Pnrr per quanto riguarda la parte in capo agli enti locali, guidati dal presidente nazionale Antonio Decaro. “Missione Italia” – questo il tema del confronto di ieri e di oggi – ha visto la presenza, insieme a tanti amministratori locali, di molti ministri, a partire dal titolare delle deleghe agli Affari europei Raffaele Fitto.

Le parole di Fitto

Il ministro pugliese, in apertura dei lavori, ha ricordato come sia stata fatta «una scelta forte da parte del governo, all’epoca molto dibattuta, di rivedere il Pnrr e cambiarlo, modificando numerosi obiettivi, spostare al di fuori molti progetti che non potevano esserci per criteri di rendicontabilità o perché non sarebbero mai stati realizzati nei tempi previsti e aver voluto condividere una visione di insieme che è quella di un coordinamento tra i diversi strumenti di programmazione come le politiche di coesione e le risorse di sviluppo e coesione». Fitto ha anche sottolineato che «se è vero, come è vero, che il Pnrr rappresenta un modello di attuazione su tempistiche e realizzazione degli interventi è un’occasione per una forte responsabilizzazione di tutte le classi dirigenti, affinché non sia un metodo una tantum, ma ambisca a diventare la regola nell’attuazione e nella spesa della Pubblica amministrazione». Infine, il ministro ha ricordato agli amministratori «il valore del pagamento della quinta rata da parte della Commissione europea, pari a 11 miliardi, che rappresenta l’approvazione del lavoro svolto».

L’affondo di Decaro

Nella sua lunga relazione, invece, Decaro è partito dai «numeri a nostra disposizione che ci dicono come i Comuni hanno speso 34 miliardi di euro per gare sui 40 assegnati con il Pnrr. I cantieri nei comuni e nelle città sono a pieno regime, i numeri del Siope (il Sistema operativo sulle operazioni degli enti pubblici) ci informano che nel 2023 le risorse per investimenti sono state pari a 16,3 miliardi, quindi con quasi un raddoppio rispetto all’anno prevedente. Nel primo trimestre del 2024 nell’ambito delle risorse investite c’è stato un incremento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente del 36 per cento. Ebbene, questo mi sembra un quadro più che incoraggiante, nel senso che i sindaci hanno fatto il loro mestiere». All’inizio, ha ricordato Decaro, «mi sembrava un libro dei sogni. Oggi, grazie a voi che avete lavorato per nuovi asili nido, scuole, piste ciclabili, parchi, bus elettrici, abbiamo dato una grande opportunità a tutti i cittadini, dimostrando, come dicono sempre le statistiche che anche al Sud si è operato in modo positivo. Certo – ha concluso – pesa ancora la burocrazia che non aiuta, ma crea problemi, come il recupero delle risorse avanzate».

L’addio

Poi il commiato da presidente e il saluto affettuoso di sindaci e consiglieri comunali di tutta Italia con una lunga standing ovation. Per la successione si parla di uno tra i sindaci di Torino, Stefano Lorusso, o di Milano, Beppe Sala, o di Napoli, Gaetano Manfredi.

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