«Oggi, con le risorse previste dal Pnrr, siamo nelle condizioni di dare maggiore concretezza e forma a un progetto di sviluppo, tutela e valorizzazione del lavoro agricolo e di difesa della dignità di migliaia di lavoratori agricoli». Così il presidente Michele Emiliano a margine del workshop organizzato dalla Regione Puglia nella Fiera del Levante sul tema “Contrasto al caporalato e superamento degli insediamenti abusivi: le risorse del Pnrr”.
La Puglia è a lavoro da tempo per costruire una programmazione di interventi in grado di intercettare al meglio le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che destina a 12 comuni pugliesi ben 114 milioni di euro, pari a più del 50% della dotazione complessiva della Missione 5 – Inclusione e Coesione.
Fondi utili per mettere in campo azioni di lotta e prevenzione del caporalato che può realizzarsi attraverso un piano di interventi strutturali strategici che possano nel medio-lungo termine mettere in sicurezza le condizioni di vita dei lavoratori nei campi agricoli e contrastare forme di insediamenti irregolari maggiormente soggette ad infiltrazione di gruppi criminali.
Il workshop di questa mattina, programmato nell’ambito del progetto “Com.In.4.0 – Competenze per l’integrazione, finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020«», con la Regione Puglia capofila del progetto di capacity building, è stato occasione di approfondimento e confronto tra istituzioni, sindacati, mondo del Terzo settore, associazioni di categoria e datoriali sulla programmazione regionale di utilizzo strategico dei fondi ministeriali nel contrasto agli insediamenti abusi.
«L’utilizzo dei fondi del Pnrr – ha detto il dirigente regionale della sezione Sicurezza cittadino, politiche per le migrazioni e antimafia sociale, Antonio Tommasi – potrà consolidare gli interventi di accoglienza e contrasto al caporalato, con una prospettiva strutturale in grado di superare gli approcci emergenziali. È necessaria una pianificazione che parta dal basso e coinvolga tutti i soggetti a vario titolo interessati, le istituzioni, le organizzazioni del Terzo settore, sindacali e datoriali. Solo con il coinvolgimento di tutti e con un lavoro in sinergia si può superare una fase emergenziale. La Regione potrà svolgere un ruolo fondamentale di coordinamento e di cabina di regia di tutti i soggetti coinvolti».