«Serve una linea chiara e coerente contro divari territoriali, disuguaglianze sociali e povertà. E in questo senso mi impegnerò al massimo»: Loredana Capone è al settimo cielo dopo essere stata eletta vicepresidente nazionale del Pd.
Presidente, la Puglia può vantare una presenza massiccia nei nuovi quadri del Pd: che valore ha?
«È un grande risultato, un grande riconoscimento per quanto è stato fatto nella nostra regione, ma anche un’enorme dimostrazione di fiducia da parte di una segretaria come Schlein che è e sarà in prima linea contro i divari territoriali. La Puglia continua a sorprendere positivamente».
Quindi grande attenzione al tema dell’autonomia differenziata?
«Certo. Al ministro Calderoli ho segnalato le criticità del ddl che porta il suo nome: mancata definizione dei livelli essenziali delle prestazioni, mancanza di un fondo perequativo per le Regioni, rischio di accentuazione dei divari territoriali. L’attuazione dell’articolo 116 della Costituzione dovrebbe partire dalla garanzia dell’uguaglianza dei diritti civili e sociali e delle infrastrutture, non dall’attribuzione di maggiori competenze alle Regioni. Invece la destra parla addirittura di gabbie salariali, riportandoci all’Italia degli anni Settanta».
Lei è donna e sarà affiancata da un’altra vicepresidente donna, ovviamente senza dimenticare la segretaria Schlein: è una svolta epocale…
«Certo. Per noi, però, non è un traguardo ma un impegno e un punto di partenza. L’elezione di Schlein dimostra innanzitutto che il partito è scalabile e, in questo senso, mi ricorda quando, agli albori del mio percorso politico, mi fu chiesto di guidare la segreteria provinciale del Partito popolare senza che io avessi la tessera. Perché accadde? Perché all’epoca, proprio come oggi, ero animata dal desiderio di essere motore di un cambiamento volto a migliorare la vita delle persone. In questo senso dobbiamo impegnarci per la “sorellanza”, cioè per un’alleanza tra donne e tra donne e uomini che promuova il rispetto e la collaborazione».
Al Pd è stato imputato di essere lontano dai problemi reali delle persone: correggerete il tiro?
«Serve una connessione con i problemi reali delle persone. Il che significa avere una linea chiara e coerente su lotta al precariato e agli stage no retribuiti, sostegno ai giovani nell’accesso al lavoro e alla casa, difesa dei diritti civili e sociali. Per affrontare questa rivoluzione epocale servirà un partito unito e sempre pronto a occuparsi degli ultimi».