Nuovo ospedale di Andria declassato? Bruno: «Non abbiamo l’anello al naso»

«A mente fredda, e con le carte in mano, dico e sottolineo che Andria e la Bat non hanno l’anello al naso. Se lo mettesse in mente qualcuno, in maniera chiara ed inequivocabile. Non abbiamo l’anello al naso». Non ci sta, la sindaca di Andria, Giovanna Bruno, al gioco al ribasso sulle caratteristiche che il nuovo ospedale della città federiciana dovrà avere.

Da ospedale di secondo livello declassato a ospedale di primo, alcune specializzazioni eliminate: questo era trapelato durante la commissione sanità di lunedì scorso, suscitando le ire di molti, a partire dalla prima cittadina.

«Le notizie apprese al termine della prima commissione regionale hanno creato sgomento e incredulità e mi hanno imposto, come sono abituata a fare, un ulteriore approfondimento sulle carte perché sono le carte che parlano. É la giunta regionale di Michele Emiliano, nel 2016, a decidere “la realizzazione del Nuovo Ospedale di Andria, quale sesto Ospedale di secondo livello, che comporterà la riconversione dell’ospedale Lorenzo Bonomo”. Tanto in ottemperanza alla indicazione regionale di dotare ciascuna provincia di un ospedale di secondo livello. La Bat, a tutt’oggi, è l’unica provincia ancora sprovvista di tale presidio e attende con urgenza».

Ancora, nella lunga nota, la sindaca ricostruisce i dati sui posti letto collegati al bacino d’utenza che sarebbero già insufficienti se confermati nei 400 iniziali, ancor meno se l’ospedale venisse declassato. Il rimpallo burocratico sarebbe legato all’interpretazione normativa di un decreto del 2015. «Apprendo però dalle carte che la Regione, tramite il Dipartimento, si appella al suo regolamento 23 del 22 novembre 2019 quando, all’articolo 2 stabilisce che l’Ospedale di Andria è di primo livello». L’aspetto strano riguarda proprio la tempistica: atti in anni successivi parlano alternativamente di primo e secondo livello: eppure nel luglio 2021, sul sagrato del Castel del Monte, si era tenuta la presentazione in pompa magna dell’erigendo ospedale proprio di secondo livello.

«Non può essere un regolamento ad alterare la natura programmatoria degli atti dell’esecutivo regionale. Quindi, cortesemente, se qualcuno pensa di fare il gioco delle tre carte, si ricordasse che qui le carte le sappiamo leggere e le sappiamo anche far cantare. Se poi dietro questi artifici si nasconde altro, allora chi li pone in essere ci mettesse la faccia».

Ieri, nell’incontro tra il Comitato per il nuovo ospedale, il presidente ella Regione, Michele Emiliano e il direttore del dipartimento Salute, Vito Montanaro, quest’ultimo ha precisato: «É del tutto destituito di fondamento un “declassamento” dal secondo al primo livello dell’ospedale in costruzione di Andria, come emerge dal “Dimensionamento clinico gestionale dell’ospedale di Andria” del 13.02.2024 foglio 116 terzo capoverso. La Direzione strategica della Asl Bat ha infatti erroneamente argomentato dal testo dell’art.2 del Regolamento rete posti letto del 26.11.2019, che non cita e non poteva citare, tra gli ospedali di secondo livello l’ospedale in costruzione di Andria perché non ancora esistente, per opinare senza fondamento una modifica del piano ospedaliero del 2016 nel quale chiaramente l’ospedale in costruzione di Andria viene qualificato come di secondo livello».

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