La Giunta regionale della Puglia «ha avviato i cantieri di quattro nuovi ospedali e la progettazione del quinto, quello del Nord Barese. Anche l’osservatore meno imparziale dovrebbe ammettere che è la prima volta, dopo due lustri, che un’amministrazione della nostra regione decide di costruire cinque ospedali nuovi, così da modernizzare il sistema edilizio sanitario nella sua interezza». Lo afferma Domenico De Santis, candidato unico alla segretaria regionale del Pd pugliese, replicando all’annuncio dei consiglieri di Azioni di voler inviare i documenti relativi ai cinque cantieri alla Corte dei Conti e all’Anac per i ritardi accumulati nella progettazione e costruzione dei cinque nuovi ospedali.
«Se si pensa che il ruolo di consigliere risieda nella denuncia sterile, si è sulla strada sbagliata. Qui l’obiettivo non è demolire quello che adesso per il consigliere Fabiano Amati è diventato il principale avversario. Mentre lui vuole demolire, noi siamo per costruire – prosegue De Santis -, e va dato atto che questo lavoro è avvenuto durante una pandemia mondiale e durante una guerra nel cuore dell’Europa che ha fatto lievitare i costi delle materie prime. Noi siamo per costruire, soprattutto se si tratta di 5 nuovi ospedali che miglioreranno la sanità pugliese».
Non si fa attendere la replica dei consiglieri di Azione, Fabiano Amati, Sergio Clemente e Ruggiero Menna: «Il vice Capo di gabinetto della Regione interviene in nome e per conto del Pd, per criticarci sulla nostra battaglia per vedere realizzati al più presto i nuovi ospedali e aiutare i pugliesi che soffrono, per malattia, le pene dell’inferno», scrivono in una nota.
«Purtroppo – proseguono -, egli non conosce nemmeno l’essenziale della questione e finisce pure per confessarlo. Infatti – evidenziano i consiglieri di Azione – i cantieri sono due e non quattro (Monopoli-Fasano e Taranto); c’è la progettazione solo per uno (Andria); siamo in attesa della progettazione per un altro (Maglie-Melpignano); non è ancora stata bandita la gara di progettazione per il quinto (Nord Barese). Anche nei comunicati stampa si riscontra ritardo nel dovere d’informarsi prima d’esercitare il diritto di parola; e se costui è il vice capo di gabinetto figuriamoci il segretario in pectore del Pd. Peraltro, bastava leggere la nostra comunicazione su cui è stata esercitata la critica per approntare una nota stampa più conforme alla realtà e meno esposta al ridicolo».