Mossa a sorpresa del presidente della regione Emiliano. Rifiuta e lancia Stefanazzi

Il governatore Michele Emiliano s’è ritirato dalla corsa a Roma, ma non dal sostenere il Pd nella battaglia fino al 25 settembre. Il quadro, ragionano dal suo staff, non lascia spazio ai sogni, ma proprio per questo bisogna concentrarsi sulla partita pugliese puntando a limitare i danni e, magari, a provare a ribaltare il sinistro presagio dei sondaggi che danno il centrodestra con il vento in poppa.
Il piano di Emiliano punta da un lato a mettere sul tavolo di trattativa con il segretario Enrico Letta i voti delle civiche: un 10% potenziale che farebbe molto comodo in Puglia all’attuale coalizione a campo strettissimo del centrosinistra. In cambio, però, la selva di simboli civici a lui vicini – fra Con, Popolari e Per la Puglia – batte cassa e chiede postazioni sicure da piazzare a Roma. Dall’altro il governatore vuole piazzare almeno un suo fedelissimo fra i posti al sole nelle liste del Pd. La scelta è sul capo di gabinetto Claudio Stefanazzi, da mesi indicato come uno dei possibili candidati alle politiche. Del resto il rapporto fra i due è consolidato, risale al 2015 e l’avvocato salentino, esperto di società e alta finanza, rappresenta una figura di prestigio, preparata e affidabile. L’unico ostacolo è rappresentato dagli spazi risicati e dal contemporaneo pressing dei sei parlamentari uscenti dem e dei 16 consiglieri del gruppo regionale, tutti a caccia di un pass per il Parlamento. Per Stefanazzi, tuttavia, Emiliano potrebbe certamente spendersi facendo pesare il pacchetto di voti delle civiche che senza una sua “chiamata alle armi” rischiano di disperdersi.
La partita delle candidature, tuttavia, sarà definita nei territori mentre Roma dirà l’ultima parola sulle proposte che arriveranno dalla Puglia. Il tutto in una settimana, termine inderogabile fissato dal segretario Letta. Sarà lo stesso Letta insieme a esaminare le proposte di deroga ai divieti di candidatura contenuti nel regolamento approvato in direzione nazionale. Una deroga quasi sicura è quella per Loredana Capone, presidente del Consiglio regionale, da sempre nel Pd. In odore di candidatura c’è anche il vicepresidente Raffaele Piemontese, che potrebbe presentarsi nel collegio di Foggia. Qui dove è in discussione una ricandidatura dell’uscente Michele Bordo che sta chiudendo il quarto mandato contro i tre al massimo fissati nel regolamento. Situazioni che andranno affrontate insieme ai desiderata dell’assessore regionale Donato Pentassuglia e del consigliere Fabiano Amati, che scalpitano per lasciare il parlamentino pugliese.

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