Moody’s conferma per la Regione Puglia il profilo creditizio Baa3, uno dei più elevati fra le 20 regioni italiane. Le performance finanziarie sono giudicate solide, nonostante le pressioni di spesa esercitate dal settore sanitario, in parte dovute a inflazione e aumento dei costi energetici. Ribadite le valutazioni positive sulle capacità di investimento dei fondi europei e nazionali, da un lato, e sul basso livello di indebitamento e sulla solida posizione di liquidità, dall’altro.
È quanto emerge dall’aggiornamento dell’Opinione di Credito che l’agenzia internazionale Moody’s ha diffuso la notte scorsa.
«Tutte le leve del governo regionale, dalle politiche di bilancio alle politiche di investimento, dal prudente controllo delle spese alla fluida gestione delle entrate, funzionano bene e questa è ormai una qualità riconosciuta alla Regione Puglia con continuità sulla scena nazionale e internazionale», commenta il presidente Michele Emiliano.
Secondo l’assessore regionale al Bilancio e alla Programmazione unitaria, Raffaele Piemontese, «questa valutazione giunge in un momento molto importante, quando stiamo per fare partire il settennio di programmazione dei fondi europei 2021-2027 per imprimere una svolta incisiva sulle debolezze del un tessuto sociale e economico, confermandoci il motore degli investimenti che abbiamo saputo essere in questi ultimi, difficili anni».
La fragilità del contesto sociale ed economico pugliese contrasta, secondo le valutazioni di Moody’s, gli elementi positivi messi in campo con «pratiche manageriali forti, da un quadro istituzionale maturo e stabile». Pratiche e quadro che si propongono come una solida base a sostegno di una sfida storica per la Regione Puglia, chiamata a realizzare un piano di investimenti, considerato da Moody’s «uno dei più ampi in termini di stanziamento tra le regioni italiane».
Sfida per il futuro che parte dagli ottimi risultati conseguiti finora. Fra gli altri elementi giudicati positivamente, Moody’s rileva infatti la certificazione di circa 10 miliardi e 200 milioni di spesa per investimenti, che corrisponde a circa il 73% del totale della dotazione finanziaria per il ciclo di programmazione dei fondi europei 2014-2020, che hanno generato oltre 45 mila progetti, «dando prova dell’efficace dispiegamento delle risorse UE da parte della Regione Puglia e della sua forte governance».
L’agenzia di rating sottolinea che gli investimenti continueranno ad aumentare in modo significativo da quest’anno 2023 in poi. La Puglia è chiamata a governare 5 miliardi e 600 milioni del ciclo di programmazione UE 2021-2027 per perseguire gli obiettivi di inclusione sociale, digitalizzazione, transizione verde, trasporti e mobilità. Inoltre, il territorio pugliese beneficerà di 9 miliardi di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dal Piano nazionale complementare. Di questi oltre 2 miliardi e 300 milioni di euro sono destinati alla Regione Puglia e agli enti sanitari regionali. Questi fondi supporteranno l’attuazione della strategia d’investimento della Regione Puglia che pone particolare attenzione a temi quali la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione in ambiti legati a digitalizzazione, energie rinnovabili e produzione dell’idrogeno.
In linea con le altre Regioni italiane a statuto ordinario, la Puglia ha una struttura della spesa corrente rigida e incentrata principalmente sulla sanità che assorbe circa l’85 per cento delle spese correnti. Nel 2022, l’inflazione elevata e l’aumento dei costi energetici, accompagnati dalle maggiori spese per i rinnovi contrattuali e dai costi residui derivanti dal COVID-19, hanno contribuito a un incremento delle spese, che è stato coperto solo in parte dall’aumento delle risorse sanitarie assegnate alla Regione. Il crescente squilibrio tra spese e entrate è stato coperto con risorse regionali proprie che hanno permesso al settore sanitario di registrare un risultato d’esercizio in equilibrio in linea con gli anni precedenti.
«Questa sottolineatura da parte di Moody’s relativa alla manovra con cui abbiamo messo in sicurezza il nostro sistema sanitario – rileva il vicepresidente Piemontese – è forse la prova più evidente delle buone politiche di bilancio attuate in questi anni perché, come accade in ogni famiglia o impresa, è la capacità di poter far fronte a crisi improvvise che misura la tenuta e l’affidabilità dei governi, che è poi il valore politico di queste valutazioni delle agenzie di rating internazionali».
Nella Credit opinion, Moody’s scrive che «ci aspettiamo che la regione continui a registrare risultati correnti positivi, trainati da entrate sostenute e da un forte impegno a mantenere il consolidamento fiscale e il controllo delle spese». L’agenzia di rating sottolinea che «la regione ha una comprovata esperienza nel raggiungimento dell’obiettivo di equilibrio finanziario imposto dalla legge nazionale e dalla Costituzione. La pianificazione finanziaria è accurata, con previsioni triennali definite con un approccio prudenziale. L’esecuzione del budget e il raggiungimento degli obiettivi vengono monitorati e le previsioni vengono aggiornate durante l’anno».
Sul piano strettamente legato alle politiche di cassa, si conferma la tendenza alla diminuzione dell’indebitamento e la solida posizione di liquidità. Il debito diretto e indiretto netto della Regione Puglia è stato di 1 miliardo e 300 milioni di euro nel 2022, in calo di 100 milioni di euro rispetto al 2021. Nel 2022, la liquidità della Regione Puglia è rimasta solida con una posizione di cassa a fine anno, e cioè la capacità di poter incassare e spendere senza affanni, fondata su una base di 2 miliardi e 100 milioni di euro, 300 milioni di euro in più rispetto al 2021, 23 volte più grande dell’intero ammontare di interessi e capitale dovuti per i mutui che la Regione Puglia contrae per realizzare opere pubbliche o per sostenere altri investimenti.
Anche sul fronte ambientale, esaminato per assegnare il rating cosiddetto ESG che misura sostenibilità e responsabilità verso le persone e il pianeta, la Nota di Moody’s sottolinea «l’accurata gestione delle risorse idriche» come fattore positivo che mitiga l’esposizione ai rischi determinati dall’aumento eccessivo delle temperature, alle inondazioni e alle precipitazioni estreme, nonché alla relativa scarsità di acqua.