«Sono schifato e addolorato di come si strumentalizza tutto, fermo restando che si tratta di persone rispettabili a cui va la mia stima, ma sono scelte personali». Lo scrive, in un post sui social, don Angelo Cassano, referente di Libera Puglia, a seguito del mini rimpasto nella Giunta regionale pugliese che vede, tra le new entry, anche Viviana Matrangola, nuova assessora regionale alla Legalità e alla Cultura.
Matrangola è figlia dell’assessora comunale di Nardò, Renata Fonte, uccisa nel 1984 per aver ostacolato un progetto di speculazione edilizia per la realizzazione di un residence lungo la costa salentina verso Porto Selvaggio.
Matrangola è stata anche attivista di Libera ma, chiarisce don Cassano, «attualmente non è dirigente». Il referente pugliese dell’associazione antimafia sottolinea che «personalmente e come referente di Libera Puglia non so nulla di questa scelta alla Regione» e chiarisce che le sue «posizioni sono chiare da sempre e non permetto a nessuno di strumentalizzarle. Ci vuole una rivolta morale etica e culturale nella politica di questa terra e non operazioni estetiche di facciata», conclude don Angelo Cassano.
Ieri il governatore Michele Emiliano ha provveduto a effettuare un mini rimpasto: sono usciti due assessori “esterni”, Rocco Palese (Sanità) e Anna Grazia Maraschio (Ambiente), e sono entrate tre donne, oltre a Matrangola anche l’avvocata Serena Triggiani con la delega all’Ambiente, e la consigliera regionale del Pd, Debora Ciliento, con la delega ai Trasporti e Mobilità sostenibile.