Melucci deluso dagli annunci di Giorgetti: «I fondi della transizione vanno a Taranto non all’Ilva»

Nel question time alla Camera dell’altro giorno, il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha ribadito che la linea del governo è quella di spingere sull’aumento della produzione dell’ex Ilva per favorirne il rilancio. Giorgetti ha parlato di un piano di transizione eco logica ambizioso, con investimenti green da 1,2 miliardi del Just transition fund e un piano di interventi ambientali di circa 1,7 miliardi di euro fino al 2026. «Sull’ex Ilva serve un accordo di programma», è la replica del sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, che tuona: «gli importanti fondi europei della transizione giusta sono per Taranto, non per l’ex Ilva».

Per Melucci le dichiarazioni di Giorgetti «lasciano l’amaro in bocca» e «rispondono a una logica poco accorta nei confronti delle esigenze delle comunità del Mezzogiorno da parte del suo partito, la Lega. Dimostrano persino di non essere al passo con la traiettoria dei lavori di tutte le istituzioni in relazione alla decarbonizzazione dell’ex Ilva e alla transizione ecologica ed economica di Taranto».

Secondo il sindaco, «ci sono almeno tre assunti nelle dichiarazioni del ministro che preoccupano molto il Comune di Taranto. Innanzitutto, si chiede di spingere la produzione all’interno di un quadro di norme che, a più riprese, si sono ritenute insufficienti anche da parte degli organismi scientifici a garantire la salute di lavoratori e residenti. In secondo luogo, si evidenzia il fatto emergenziale legato al mercato, senza mai fornire spunti concreti su di un vero piano industriale di prospettiva e le risorse necessarie, a significare che si vuol tirare a campare e non si è interessati a risolvere seriamente le questioni della cassa integrazione, della sicurezza degli impianti, dell’indotto e ovviamente dell’ambiente (basti ricordare le manovre per sottrarre fondi alle bonifiche del territorio ionico). E in ultimo, il ministro Giorgetti utilizza in maniera impropria l’argomento del regolamento UE della Transizione Giusta, che può valere più di 800 milioni per Taranto, ma non per l’ex Ilva. Quell’importante dispositivo comunitario serve per sviluppare progetti alternativi, decarbonizzare l’area e il nostro modello economico, riqualificare la forza lavoro.

In sintesi, non si può adoperare per alcun intervento sullo stabilimento siderurgico e gli enti locali vigileranno su questo. Chiediamo, dunque, al Ministro Giorgetti di chiarire una volta per tutte la posizione del Governo e di convocare gentilmente le parti su una discussione di lungo respiro».

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