Maurizio Landini tuona contro l’autonomia differenziata: «Non ha nulla di democratico»

È stata confermata all’unanimità la segretaria generale della Cgil Bari Gigia Bucci al termine del VI congresso delle federazione tenuto ieri all’istituto Majorana di Bari alla presenza del numero uno del sindacato Maurizio Landini. Insieme alla Bucci resteranno nella segreteria del sindacato Giuseppe Altamura e Paolo Villasmunta.

Il tutto al termine di un congresso molto frizzante che ha visto la partecipazione del direttore della task force regionale per il lavoro, Leo Caroli, del presidente di Confindustria, Sergio Fontana, di politici e rappresentanti di altre organizzazioni sindacali. Sullo sfondo il podcast in ricordo di donne e uomini che hanno rappresentato la lotta al nazifascismo negli ultimi cinquant’anni.

Intervenendo nel dibattito il segretario Landini ha toccato diversi punti caldi, a partire dal nuovo statuto per i diritti dei lavoratori. «Occorre un nuovo statuto – ha detto Landini – in modo che tutte le persone che lavorano, a prescindere dal rapporto di lavoro. possano avere gli stessi diritti e le stesse tutele. Questo non riguarda solo il salario, ma anche le ferie, le malattie, gli infortuni, la maternità. Di tutto questo non ci si sta occupando, mentre c’è bisogno di superare una precarietà assurda che è uno dei mali del nostro Paese».

Critiche al governo, invece, sulla questione del Mezzogiorno. «È sotto gli occhi di tutti come il Mezzogiorno stia pagando un prezzo pesante. Nella prima proposta di legge di Bilancio non c’era neanche la parola Mezzogiorno e mentre ci si occupa di bloccare le navi con gli stranieri non ci si accorge che migliaia di giovani lasciano ogni anno il nostro Paese. L’autonomia? Una procedura che non ha nulla di democratico».

Poi, su Flat tax, manovra ed ex Ilva, per Landini «occorre una riforma fiscale vera, che riduca la tassazione su lavoratori dipendenti e pensionati. La flat tax da 65 a 85mila euro è una marchetta elettorale che non serve neanche alle partite Iva perché la maggioranza delle partire Iva non arriva a fine mese». «La manovra non mi è piaciuta e credo che sia piaciuta a poche persone: l’inflazione sta aumentando, i salari stanno diminuendo, la precarietà cresce».

In tutto questo spicca l’attività svolta dalla segretaria Bucci a sostegno dei lavoratori di fabbriche in crisi. «Le vertenze aperte sono tantissime», ha detto parlando al congresso, «ci sono 39 tavoli di cui 16 aperti nella città metropolitana di Bari. Alcune sono in fase di risoluzione, altre ci lasciano presagire scenari molto preoccupanti, gestiremo queste vertenze come abbiamo fatto finora, cioé facendo diventare quelle vertenze un problema di tutti e non solo un problema di chi ne è direttamente coinvolto».

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