A meno di un’ora dall’approvazione definitiva della manovra finanziaria raggiungiamo Marco Lacarra, deputato pugliese del Pd.
Lacarra come può definire la finanziaria 2026: prudente oppure improntata alla austerità o lacrime e sangue?
«Inconsistente, del tutto inconsistente. Se si riesce a individuare una categoria di soggetti in Italia che grazie a questa manovra ha la speranza, l’aspirazione, la prospettiva di poter migliorare la qualità della propria vita, qualcuno me lo dica. Non sono i pensionati, non sono le categorie più fragili, non sono i lavoratori, non sono le partite IVA, non sono le imprese».
Eppure l’aumento del bonus mamme, la proroga al 2028 della ZES, sono misure che vanno incontro a famiglie e imprese.
«Ma la ZES, con l’accentramento che c’è stato e con tutte le pratiche che giacciono inevase e che non possono essere esaminate perché l’ufficio è stato accentrato a Palazzo Chigi, non penso possa dare risposte. Le due ZES pugliesi stavano avviando istruttorie per una serie di istanze presentate da imprenditori e stavano avendo risposte. È vero. Quindi l’accentramento a Roma ha determinato, quello che noi avevamo denunciato e ripetutamente segnalato, l’appesantimento delle procedure e ovviamente l’ingolfamento».
Lacarra cosa ne pensa dei 2,4 miliardi messi sulla bilancia per la sanità?
«Una fake, basta vedere gli investimenti nella sanità sul prodotto interno loro, noi siamo appena al di sotto del 7%. Quindi è un modo per prendere in giro gli italiani. Di fatto, per le liste di attesa non c’è nessun provvedimento specifico. Quella legge fatta, quel decreto poi approvato un anno e mezzo fa, non ha prodotto nessun risultato perché è totalmente privo di risorse».
Per il Sud, per la famiglia media meridionale è stato fatto qualcosa? Per esempio il taglio delle aliquote Irpef.
«E’ un’altra presa in giro, cioè lì il taglio incide e questo è un calcolo che abbiamo fatto per 3 euro per i redditi fino a 25.000 e per qualcosa come 20 euro, sempre al mese, per i redditi fino a 70.000. Un po’ come per le pensioni, 1,50 euro al mese. Siamo alla truffa politica. La legge Fornero che doveva essere il primo provvedimento ad essere eliminato, le accise che erano il «pizzo di Stato» che quindi avrebbero dovuto ridurre le tasse, non hanno ridotto nulla. Cioè questi sono fatti, non sono propaganda. Intanto hanno trovato 1 miliardo per ospitare 30-40 persone disperati lì in Albania (Centro migranti di Gjader, ndr)».
Però hanno stabilito per esempio la tassazione agevolata al 5% per i rinnovi contrattuali.
«Contribuirà a far migliorare la qualità di vita di una categoria di italiani?».
Questa finanziaria penalizza più il Nord o il Sud?
Per il Sud non c’è nulla, nessuna misura che riguarda il Sud. Io penso che questa manovra non ha più il Sud che il Nord. Certo, è chiaro che chi sta peggio è più penalizzato, chi sta meglio è penalizzato meno, ma sempre penalizzato è».
Per i giovani c’è qualcosa in questa manovra che può in qualche modo aiutarli?
«Li sta incentivando ad andare ancora di più fuori a lavorare».
Insomma non salva niente di questa finanziaria?
«No. Per me questa è una delle peggiori manovre degli ultimi 20 anni. E’ la manovra che si appresta a disciplinare i conti economici di un anno che vedrà il nostro Paese in sicura recessione».
