«”Giù le mani dalla città“. Condividiamo l’appello di Decaro. Giù le mani da Bari da parte sua ed Emiliano. Giù le mani da Bari da parte di quella sinistra che non si è accorta che le aziende municipalizzate venivano invase dalla criminalità. Giù le mani da Bari da parte di Decaro, che con la delega alle municipalizzate non ha fatto nulla per impedire fatti degradanti che offendono Bari e i baresi. Giù le mani da Bari da quelli che trasformano una nobile ed importante città in un teatro per riti degni di Chavez, Fidel Castro, Kim Il Sung, ovverosia un leader fuori da ogni regola democratica che attua una forma di esaltazione di sé stesso». Lo afferma in una nota il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri.
«Giù le mani da Bari – continua – da parte di Decaro che è stato zitto, da presidente dell’Anci, quando altri comuni hanno subito le Commissioni di accesso, ma adesso obbliga i funzionari dell’Anci a chiamare tutti i sindaci per estorcere una sorta di solidarietà, che molti non vogliono esprimere – aggiunge -. Giù le mani da Bari da parte di tutti questi alimentatori del trasformismo, di arruolatori e di presunti avversari politici che passano alla loro corte e che poi vengono subito nominati o sostenuti con interventi comunali o regionali. Giù le mani da Bari, lo diciamo alla criminalità che deve essere espulsa da una città fondamentale per il sud e per l’Italia intera e che merita discontinuità».
Rivolgendosi al primo cittadino barese, Gasparri aggiunge: «Decaro esci da questo film e da questa commedia, rispetta Bari e i baresi e rispetta anche le leggi dello Stato. Rispetta la Commissione di accesso e non considerare una nobile città il palcoscenico di questa tua recita».
D’Attis: «Manifestazione per strumentalizzare il momento»
A margine di un’iniziativa politica a Lecce, il deputato Mauro D’Attis, commissario regionale di Forza Italia, rincara la dose: quella organizzata a Bari, dice, «è una manifestazione che viene fuori da una strategia di comunicazione importante. Se è contro la mafia va benissimo, io penso che sia più un modo di strumentalizzare il momento perché Decaro si deve candidare alle Europee».
Per D’Attis «Decaro si sta giocando la carriera politica: non può fare più il sindaco, si vuole candidare alle Europee, vuole fare il botto perché poi si vuole candidare alla Regione in una lotta sfrenata con Michele Emiliano. Credo – ha aggiunto D’Attis – che la manifestazione abbia il gusto anche di questo».
L’onorevole forzista sottolinea che «rimane il fatto che l’Amtab è controllata da quello che scrive la procura antimafia dal clan Parisi e in questi quattro anni il controllore doveva controllare. Verificheremo come lo ha fatto. Quello che sorprende in questa vicenda» di Bari «è che mentre piange il sindaco Decaro non spiega come mai in questi anni in cui ha fatto il presidente dei sindaci – ha proseguito – non si è mai interessato delle centinaia di misure d’accesso che sono state fatte nei confronti di comuni che per molto meno sciolti. Decaro – conclude il deputato di Forza Italia – non deve fare il negazionista soprattutto con me: a Bari la mafia c’è. Il fenomeno mafioso supera i problemi di carriera di Decaro».