Mafia a Bari, il centrodestra attacca Emiliano: «Butta a mare Decaro». La replica: «Vogliono metterci contro, patetici»

«Trovo patetico il tentativo di seminare zizzania tra me e il sindaco Decaro in un momento così delicato per chi ha a cuore il contrasto alle mafie e che a questa finalità ha dedicato la vita intera». Lo dice il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, rispondendo ai consiglieri regionali di centrodestra che, in una nota diffusa nel pomeriggio, lo hanno attaccato in riferimento all’inchiesta sulla mafia a Bari.

A seguito di alcune dichiarazioni rese dal governatore pugliese – «Adesso Bari forse ha bisogno di una ripassata, ma chi ha cambiato la storia dell’antimafia a Bari siamo stati noi e tutto il resto sono chiacchiere», ha detto – i consiglieri del centrodestra hanno accusato Emiliano di voler «buttare a mare il sindaco Decaro, sostenendo indirettamente che negli ultimi anni chi ha governato la città ha permesso alla mafia di ritornare».

Emiliano ricorda che «il sindaco Decaro ha vissuto con me dieci anni di amministrazione comunale condividendo la nascita, addirittura, di un Ufficio presso il comune di Bari dedicato alla lotta non repressiva contro le mafie, guidato da un criminologo da me incaricato, che tutti rimpiangono, a nome Stefano Fumarulo, cui è dedicata la Fondazione antimafia della Regione Puglia, anche quest’ultima varata dalla mia amministrazione». Anche la Commissione Antimafia del Consiglio regionale, prosegue il governatore pugliese, «è nata con la mia amministrazione».

La Regione Puglia, poi, «ha investito in questi anni oltre 30 milioni di euro in attività di antimafia sociale, secondo la lezione di don Luigi Ciotti e di Libera, organizzando e partecipando a decine di eventi di contrasto alla mafia e gestendo la assegnazione e l’utilizzo a fini sociali di decine di immobili confiscati», continua il presidente della Regione Puglia.

E ancora: «Quando ero sindaco al comune di Bari decidemmo con Antonio Decaro assessore di costituirci parte civile in tutti i processi alle associazioni mafiose della città, in un’epoca nella quale il centrodestra dell’epoca diceva che a Bari la mafia non esisteva. Abbiamo chiesto e ottenuto dal ministero dell’Interno l’apertura di una sede Dia a Foggia e predisposto gli uffici per la procura distrettuale antimafia nel capoluogo dauno dove erano stati arrestati esponenti politici apicali del centro destra e dove era stato sciolto il Comune per infiltrazione mafiosa. Abbiamo anche richiesto al Ministero dell’Interno la costituzione di un apposito reparto dei Carabinieri denominato “Cacciatori Puglia” per migliorare le attività di repressione della mafia del Gargano. Da quando il centro sinistra governa la città di Bari nessun figlio di boss mafioso si è mai esibito sul palco del concerto di Capodanno in piazza».

Emiliano poi ricorda anche che «il sindaco Decaro ha denunciato in collaborazione con l’avvocato Michele Laforgia numerosi episodi estorsivi ai danni di imprenditori della città e per questo motivo vive da anni sotto scorta».

E poi spiega: «Quando ho detto che l’antimafia siamo noi, facevo riferimento a questa storia dicendo che tutto il resto, ciò che puntualmente il centro destra ha detto anche oggi, erano solo chiacchiere inutili».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version