Mario Draghi salirà domani al Quirinale per rassegnare le dimissioni.
Lega e M5S non hanno gradito il duro discorso del presidente del Consiglio che in mattinata aveva provato a richiamare i partiti alla responsabilità e all’unità.
La maggioranza dunque si è sfaldata.
Il Senato ha sì confermato la fiducia al governo approvando la risoluzione sulle comunicazioni del presidente del Consiglio presentata da Pier Ferdinando Casini con appena 95 voti a favore e 38 contrari.
I senatori di M5S, Lega e Fi non votano: i pentastellati si dichiarano «presenti non votanti».
Domani il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo aver sentito i presidenti di Camera e Senato, dovrebbe sciogliere le Camere e si andrà al voto nei prossimi mesi. La prima data utile potrebbe essere quella del 2 ottobre.