«Di queste amministrative il risultato più grande che ci portiamo a casa è l’affidabilità di un Partito democratico che, senza parlare lingue diverse, ha saputo costruire alleanze sui temi, mettendo al centro la persona, andando in giro per i territori a parlare di accessibilità per la salute, di lavoro stabile, di diritto alla casa, dimostrandosi alternativa credibile al governo più di destra di tutti i tempi. Ecco perché sì, il vento del cambiamento tira ma l’astensionismo non si risolve con uno schiocco di dita». Lo scrive su Facebook la presidente del Consiglio regionale pugliese e vicepresidente del Pd, Loredana Capone.
«Ecco perché – continua – le alleanze hanno senso se insieme parliamo di cose concrete e lo facciamo mettendoci dall’altra parte del palco, dove siamo e resteremo cittadini tra i cittadini. Com’è accaduto in Puglia, dove, insieme al Pd, una coalizione larghissima con dentro 5 Stelle, sinistra e civiche, ha consentito la vittoria in tre Comuni su cinque sopra i quindici mila abitanti e in sedici sotto i quindici mila, e consentirà di andare al ballottaggio in otto comuni su tredici».
«Ha detto bene Elly Schlein – aggiunge – in conferenza stampa, ‘non sono i leader politici che fanno la differenza’. La differenza la fa il contributo di chi, ogni giorno, vive sulla propria pelle difficoltà che le Istituzioni sono chiamate a risolvere. E allora oggi mi meraviglia che non si parli delle proposte, tante, visionarie, che in questi giorni di campagna elettorale sono state messe in campo».
«Dovrebbero farsi subito bene comune e, invece – conclude Capone – da stamattina non sento parlare d’altro se non di effetto Schlein, effetto Meloni. Come se la politica fosse una specie di monarchia, i leader dei partiti le regine e i re, e il resto tutto a scendere».