Lecce al voto, Poli Bortone: «Pronta a candidarmi a sindaca ma solo col centrodestra unito»

«Sono pronta a candidarmi per l’unità del centrodestra. Possiamo vincere solo se siamo uniti». Esce allo scoperto la senatrice Adriana Poli Bortone sgombrando il campo da equivoci e spazzando via le voci circolate negli ultimi giorni secondo le quali l’ex sindaca avrebbe ritirato la sua disponibilità a candidarsi.

Senatrice, il tempo passa e il centrodestra non ha ancora scelto il suo candidato.

«Mi è stata chiesta, a suo tempo, la disponibilità a candidarmi da parte di tutti i consiglieri comunali che si sono espressi a mio favore. Io non sono il tipo che si sottrae agli impegni, specialmente nei momenti più difficili. Dobbiamo essere molto onesti con noi stessi. Non è facile riprendere la città. Non è facile per noi come non è stato facile a Foggia. È stato difficile a Brindisi e non so quanto sarà facile a Bari. Taranto non è nostra. Anche la Regione e la Provincia di Lecce non sono nostre. Se mi si chiede la disponibilità, se mi dicono che io possa essere la persona giusta, sono disponibile. Ma se si trovano dei candidati migliori, va bene lo stesso. L’obiettivo è vincere e non devo essere necessariamente io la candidata».

Parteciperà al tavolo di coalizione previsto per sabato?

«Parteciperò. Sicuramente saranno ascoltati gli umori e le sensazioni ma le decisioni definitive penso che saranno prese a Roma, com’è giusto che sia. Alle ultime elezioni ci siamo presentati divisi e ho lavorato molto affinché in Consiglio comunale ci fosse il centrodestra unito. Il momento è difficile e nessuno di noi si deve tirare indietro. Anche Ugo Lisi ha dato la sua disponibilità però, nell’ultima riunione, è venuto fuori solo il mio nome. Io ho confermato la mia disponibilità pur spiegando alla coalizione che era giusto guardarsi intorno per vedere se ci fossero candidature migliori della mia».

Quindi, lei è disposta a candidarsi solo con il centrodestra unito?

«Certo. Il centrodestra dev’essere compatto, non solo su di me, ma anche su altre eventuali candidature. Questo è il presupposto affinché si tenti di riprendere la città. Sono preoccupata perché il centrodestra, in questi ultimi tempi, non ha organizzato, nonostante le mie sollecitazioni, nessun evento culturale. Dobbiamo far capire che esiste una destra che ha una visione della città, dei problemi di carattere generale, delle riforme istituzionali, di quello che sta facendo il Governo e delle ricadute sul territorio e sul Mezzogiorno».

Manca una guida autorevole e forte sul territorio?

«Sì, manca. Serve far sentire una voce forte della progettualità del centrodestra, delle sue radici e dei suoi valori».

Se non dovesse essere candidata a sindaca, si ricandiderà per far parte del Consiglio comunale?

«No, una mia presenza in Consiglio comunale non sarebbe più utile. Amo studiare e organizzare convegni. Lascerei spazio alle nuove generazioni affinché possano maturare esperienze e le aiuterei dando vita ad una scuola di formazione politica. Quando c’è la passione, si può sempre essere utili».

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