La Regione Puglia accende i riflettori sulle gestioni “allegre” delle sei Sanitaservice pugliesi. Si tratta di società satellite delle Asl che effettuano per loro conto servizi di pulizia e ausiliariato negli ospedali, facendosi rimborsare i costi della stesse aziende sanitarie.
Un’attività teoricamente lineare che, invece, ha creato un lungo elenco di presunte e reiterate “magagne”, alcune delle quali già finite sotto la lente della magistratura (il caso delle sanità service di Lecce indagata dalla Procura salentina). Fra le opacità più ricorrenti l’assunzione di personale che viene dirottato a mansione diversa da quelle iniziali (addetti alle pulizie che diventano impiegati), ma anche l’infornata di personale con circa 6.600 unità negli ultimi dieci anni.
Per non parlare dei contratti di lavoro da dieci ore settimanali, le promozioni facili, ma soprattutto la gestione economica fra sperperi e spese folli.
Un concentrato di presunte irregolarità con utili inesistenti registrati in contabilità, voci di spesa gonfiate, fatture inviate alle Asl per servizi mai resi o interrotti. I conti non tornano, insomma, con decine di delibere discutibili. Nei mesi scorsi l’assessorato alla Salute ha attenzionato con numerosi richiami per iscritto le Sanitaservice a cui è stato imposto lo stop incondizionato alle assunzioni ed una serie di delibere taglia sprechi.
Nel frattempo gli uffici ed il Nirs, l’ufficio ispettivo regionale, hanno passato al setaccio la gestione delle singole società sanitarie raccogliendo un dossier che ora va riscontrato con le carte ufficiali. Di qui le lettere di contestazione inviate nei giorni scorsi dall’assessore alla salute Rocco Palese ai direttori generali delle Sanitaservice. Ai manager è stato richiesto l’invio con urgenza di una serie di documenti interni.
A partire dalla copia del contratto di servizio con ogni Asl (l’accordo sulle attività da svolgere ed il costo relativo), i business plan aziendali, l’indicazione del numero dei dipendenti in servizio al 30 settembre 2023, il monte ore relativo agli straordinari effettuati dal personale, gli importi delle fatture emesse e gli scostamenti dalle previsioni di bilancio con l’indicazione delle motivazioni delle differenze e, ancora, l’ammontare delle spese generali. Una volta ricevute le carte l’assessorato alla Salute verificherà se siano o meno fondate le denunce del Nirs e le illegittimità scoperte dagli uffici.
Un controllo ai raggi x che potrebbe scatenare un autentico terremoto nelle prossime settimane con diversi direttori generali a rischio e code giudiziarie annunciate per i casi più gravi che emergessero dai riscontri.