Autonomia differenziata, presidenzialismo, attacco all’indipendenza della magistratura, corsa al riarmo, inasprimento delle politiche di respingimento dei migranti, cancellazione del reddito di cittadinanza, tagli al sistema scolastico e alla sanità, caro affitti per gli studenti.
Si annuncia un autunno caldo, denso di manifestazioni e proteste, quello che inizierà stamattina, in occasione dell’inaugurazione dell’86esima Fiera del Levante alla presenza del ministro Matteo Salvini. Cgil, Anpi Bari, Comitati per la Pace di Bari, ConvochiamociperBari, La Giusta Causa, Link, Partito Comunista Italiano Puglia, Rifondazione Comunista Puglia, Uds, Zona Franka si troveranno a partire dalle 9 a presidiare l’ingresso orientale del quartiere fieristico. Una mobilitazione che anticipa quella nazionale dal titolo “La via maestra, insieme per la Costituzione”, in programma in piazza a Roma il prossimo 7 ottobre.
«Anche sul nostro territorio, incalzano i firmatari della missiva, registriamo gli effetti di un’azione governativa insufficiente. Ben 14 vertenze aperte nell’area metropolitana di Bari (per citare solo le più significative in termini occupazionali); Bari come decima provincia nel 2022 per utilizzo di ore di cassa integrazione; gli allarmi delle Procure sull’espansione di un “welfare oscuro” in mano alle mafie: tutti numeri e segnali che ci parlano di una crisi sociale dietro l’angolo, una crisi che ha la necessità di essere prevenuta e affrontata con gli strumenti del confronto tra le parti sociali e con interventi mirati».
Ma le proteste non resteranno circoscritte solo alla presenza di Salvini e all’inaugurazione della Fiera. Il prossimo 14 settembre sarà il turno di scendere in piazza, davanti alla sede dell’Adisu Puglia a Bari, degli studenti universitari del gruppo barese “Cambiare rotta” che denunciano da mesi il problema del caro affitti che sta diventando sempre più pesante e insostenibile. L’associazione si era già occupata del tema all’inizio di maggio, portando anche davanti all’università di Bari le tende da campeggio simbolo della protesta nazionale partita al Politecnico di Milano.
Rispetto al 2022, come dichiarato dagli stessi militanti di Cambiare Rotta, il prezzo degli affitti è aumentato di oltre il 20%, con un prezzo medio per quanto riguarda una stanza singola che si aggira sui 360 euro. Davvero un record, considerando che, fino a prima della pandemia, era possibile per gli universitari affittare una stanza singola anche a 200 o 250 euro mensili. Non va meglio nemmeno sul fronte degli studentati: l’Adisu mette infatti a disposizione soltanto 1.120 posti totali in città, a fronte di un esercito di fuori sede che supera le 7mila persone.