Tutti a Roma alla vigilia di ferragosto per risolvere il nodo delle candidature in Puglia. È questo lo scenario che vede in queste ore i vertici del Pd pugliese nella capitale in attesa di chiudere la partita in vista della direzione nazionale del partito in programma domani. Ieri sono volati nella capitale il capo di gabinetto Claudio Stefanazzi, il segretario pugliese del partito Marco Lacarra e il consigliere regionale Francesco Paulicelli in rappresentanza del sindaco barese Antonio Decaro. Obiettivo: verificare l’apertura del segretario Letta di qualche giorno fa quando ha avallato l’inserimento di posti nelle liste Pd per le liste civiche che fanno capo al governatore Michele Emiliano.
Al momento non è arrivata la quadra. La partita si gioca su sei posti sicuri direttamente eleggibili: quattro capolista alla Camera e i primi due posti nel plurinominale al Sentato. I collegi uninominali, secondo i sondaggi, sarebbero tutti a favore del centrodestra, ma il risultato non è scontato ovunque, per esempio nei due feudi del centrosinistra a Bari. Lo schema attuale vede capilista gli uscenti Lacarra e Ubaldo Pagano, uno a Bari e l’altro a Taranto, la presidente del Consiglio regionale Loredana Capone a Lecce e il vicepresidente regionale Piemontese a Foggia in luogo dell’uscente Bordo. Per inserire il capo di gabinetto Stefanazzi, il fedelissimo di Emiliano che i civici chiedono di inserire nelle posizioni tali da garantire una sicura elezione, è circolata l’ipotesi di piazzarlo nei collegi plurinominali della Camera, in particolare come capolista a Lecce dando il numero due a Loredana Capone. Ma questa ipotesi non rispetta il criterio uomo-donna nei capilista. Altra opzione è quella di candidare altrove Assuntela Messina, la senatrice numero due dopo il deputato Francesco Boccia, commissario del Pd pugliese, ma non ci sono conferme. Strada in discesa, invece, per l’assessore al lavoro Sebastiano Leo, l’altro aspirante candidato dei civici, a cui è stato garantito un posto nell’uninominale a Lecce dove dovrà sfidare l’avversario di centrodestra. Sempre negli uninominali si fa il nome di Rosario Cusmai, consigliere politico del presidente Emiliano, su Foggia, mentre la sorella del consigliere regionale Topputi potrebbe andare nel collegio Molfetta-Turi. In attesa di un posto anche il sindaco Decaro che sta sponsorizzando la sindaca di Bitetto Fiorenza Pascazio.
Nel frattempo Articolo Uno, il partitino alleato del Pd, ha spuntato la candidatura su Bari città del penalista Michele Laforgia che ha accettato l’investitura. Nervi tesi e pressioni anche in casa centrodestra. In Fratelli d’Italia Giorgia Meloni punta a utilizzare le postazioni pugliesi per piazzare i big nazionali, e lei stessa potrebbe piazzarsi anche in Puglia. Al suo fianco sono annunciati i nomi di Daniela Santanchè, del capogruppo alla Camera uscente Francesco Lollobrigida. In questo scenario, salterebbe la candidatura dell’europarlamentare Raffaele Fitto, mentre solo due posti andrebbero ai consiglieri regionali, in particolare per Antonio Gabellone e uno a scelta fra Francesco Ventola, Giannicola De Leonardis e Ignazio Zullo. Ore di attesa anche in Forza Italia dove il coordinatore pugliese D’Attis attende di essere chiamato a Roma per chiudere il cerchio. In odore di riconferma gli uscenti Francesco Sisto e Michele Boccardi oltre allo stesso D’Attis e per l’onorevole Dario Damiani, quest’ultimo vice coordinatore del partito. Giochi aperti nella Lega, in caduta libera nei sondaggi, dove gli uscenti Roberto Marti, Annarita Tateo e Rossano Sasso sono gli unici a essere quasi certi di ottenere la ricandidatura. In casa Cinque Stelle, infine, la segreteria del partito a Roma sta esaminando la documentazione degli oltre 2mila autocandidati alla Camera e al Senato. Un posto quasi certo andrà ai 14 uscenti fra cui Turco, Dell’Olio, Donno e L’Abbate. In corsa anche l’ex sindaco di Santeramo Baldassarre e l’ex addetto stampa del gruppo regionale Alberto De Giglio. Completano il quadro diversi amministratori locali e la candidatura dell’ex magistrato salentino Francesco Mandoi.