La Regione Puglia non può più permettersi una sede decentrata a Tirana in Albania nella centralissima piazza Skanderbegh. Lo stabilisce una delibera varata dalla giunta regionale, capitanata dal presidente Michele Emiliano, per disdire il contratto di affitto dell’antico edificio che scade a fine 2024.
Le ragioni del recesso
A quanto pare l’ente non può più permettersi di pagare il canone mensile di circa 3.000 euro, 45mila nell’arco di tutto l’anno comprensivi di Iva. A determinare la scelta sono stati il rifiuto del proprietario di vendere l’immobile, lo scarso utilizzo della sede che alla fine della valutazione s’è rivelata un investimento a perdere. L’esatto contrario di quanto accaduto a novembre del 2018, quando all’inaugurazione in pompa magna di “Casa Puglia” a Tirana partecipò il governatore Emiliano in persona. All’epoca ribadì l’amicizia storica con i “cugini” albanesi e annunciò l’avvio di importanti progetti di cooperazione nel campo della sanità, della formazione universitaria e della ricerca scientifica.
Lo scenario
Oggi lo scenario non è cambiato, anzi la Puglia ha intensifico la partenership con il Paese delle aquile e sta studiando, fra le altre progettazioni, la costruzione di un mega acquedotto Puglia-Albania. E così, per mantenere una sede logistica, la Regione Puglia ha chiesto “asilo” al governo albanese. La richiesta a Governo delle aquile e Comune di Tirana è finalizzata a ottenere, in comodato d’uso gratuito, una porzione di un immobile istituzionale impegnandosi a effettuare anche lavori per migliorarne lo stato.
Le condizioni
La Puglia, però, non si accontenterà di un edificio qualsiasi e ha inserito alcune condizioni per acquisirlo: che sia situato nelle vicinanze dell’ambasciata Italiana oppure nell’area di piazza Skanderbegh, di una superficie di almeno 80 o addirittura 100 metri quadrati e non al piano terra. In attesa della risposta del Governo albanese, dunque, la Regione Puglia continuerà a mantenere le altre due sedi periferiche fuori dei confini pugliesi: quella di Roma, in via dei Barberini (acquistata per abbattere i costi delle trasferte e usata per riunioni e foresteria) e una a Bruxelles da 400 metri quadrati acquistata per circa 1,85 milioni di euro, più 600.000 euro di spese di ristrutturazione.