La Puglia assente alla Borsa internazionale del turismo? In via Gentile si lavora per trovare una soluzione

La Regione Puglia studia soluzioni alternative per evitare la clamorosa assenza annunciata dalla Bit di Milano. Per il 2024, infatti, mancano all’appello molti soldi al comparto del turismo e della cultura, ragione per cui rischiano di saltare una serie di iniziative compreso il borsino turistico di Milano, l’appuntamento più prestigioso a livello nazionale.

Colpa della nuova programmazione comunitaria, settennio 2021-27 condizionata da un lato dalle nuove regole varate da Bruxelles e per altra parte dalle scelte di Roma con il risultato di un blocco ai finanziamenti per i due settori.

Turismo e cultura, in pratica, non potranno più attingere dalle risorse Ue, né dal Fondo statale di sviluppo e coesione che, in base alle nuove indicazioni del ministro per il Sud Raffaele Fitto, dev’essere utilizzato solo per investimenti e progetti di opere infrastrutturali.

Nel 2023, invece, sono stati preventivati ed in parte spesi circa 20 milioni di euro per manifestazioni di promozione fra cui i 380 mila euro pagati per la stessa Bit di Milano, tra affitto dell’area e allestimento. Ancora i 450 mila euro del Buy Puglia che si svolge a Bari, 300mila euro per il Ttg di Rimini, i 130mila per Cannes, per il Meeting dell’Amicizia e una manifestazione in programma a Fasano nel mese di novembre.

Intanto ieri proprio sulla questione Bit è intervenuto il gruppo regionale di Fratelli d’Italia guidati dal capogruppo Francesco Ventola, fedelissimo di Fitto. «Vogliamo ricordare a Lopane», dicono i meloniani, «che i costi della Bit erano sostenuti, con fondi Fesr e non Fsc, da Pugliapromozione per un importo di circa 400mila euro. Ora per una Regione che spende in ‘festini e canti’ senza una vera strategia e visione turistica decisamente molto di più, non poter sostenere con il bilancio autonomo il costo della partecipazione alla Bit di Milano è davvero deludente, se non vergognoso».

Non si è fatta attendere la replica degli assessori al Turismo, Lopane, e allo Sviluppo Economico, Delli Noci. « Le risorse necessarie per partecipare alla BIT di Milano non potranno essere attinte né dai fondi europei 2021 – 2027, non più destinati a turismo e cultura nelle azioni previste, né dai Fondi di Sviluppo e Coesione, per i vincoli apposti dal Governo. Il ministro Raffaele Fitto, pugliese di nascita, giova ricordarlo – proseguono Delli Noci e Lopane – deve spiegare a quanti vivono di turismo, un’industria in fortissima crescita in grado di generare economie e investimenti che, insieme alla cultura, generano oltre il 20% del Pil regionale, la scarsa considerazione che stanno ricevendo. Ancora una volta il centrodestra dimostra quanto per quella parte politica non si debba poter vivere di cultura e turismo».

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