La nuova Giunta comunale a Bari, il Partito democratico mette il veto sugli assessori uscenti

Vito Leccese “farà cose sorprendenti”, così un alto grado del Pd pugliese, durante una pausa della seduta parlamentare di ieri, che ha visto Camera e Senato piene come nelle grandi occasioni per ascoltare le comunicazioni della premier Giorgia Meloni al Parlamento sulle direttrici su cui si muoverà nel corso del Consiglio europeo in programma oggi e domani a Bruxelles.

Il parlamentare si riferiva ovviamente anche alla composizione della prossima giunta per il Comune di Bari, che vede al lavoro il neo sindaco, i partiti della coalizione, ma anche i sostenitori aggiunti guidati dal candidato sconfitto, Michele Laforgia.

Le ipotesi in campo

Un argomento che ha animato le discussioni sui divanetti del Transatlantico e le poltrone del salone Garibaldi. Un criterio su cui convergono molti parlamentari è di «evitare di confermare gli assessori uscenti», dice un esponente dem, a cui fa eco un collega che puntualizza: «almeno non con le stesse deleghe. Un po’ come si faceva nella prima Repubblica, quando non c’era l’elezione diretta dei sindaci, tanto che uno stesso esponente poteva ricoprire ambiti diversi in altrettante consiliature, occupandosi prima di trasporti e poi di welfare».

Anche perché, ricorda un altro parlamentare, «sarebbe un segnale visto proprio la presenza della commissione di accesso agli atti», al lavoro nel Municipio di corso Vittorio Emanuele II.

Tra quanti potrebbero essere oggetto di questi “criteri” ci sono i due uscenti campioni di preferenze Pd Pietro Petruzzelli, assessore all’ambiente e allo sport, e Paola Romano, titolare dell’istruzione, a cui vanno aggiunti i plurisuffragati nella lista Decaro sindaco, Vito Lacoppola, assessore al patrimonio, e la collega alle attività economiche Carla Palone.

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