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La legge sul servizio idrico pugliese a rischio impugnativa, Emiliano: «Disponibili al confronto col Governo»

La legge regionale pugliese per salvare la gestione pubblica dell'acqua potrebbe essere impugnata dal Governo Meloni. Appresa la notizia, il presidente e il vicepresidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e Raffaele Piemontese, chiariscono che la volontà dell'Ente «è che l'acqua rimanga pubblica, così come deciso dagli italiani nel referendum». La legge regionale approvata il 15…

La legge regionale pugliese per salvare la gestione pubblica dell’acqua potrebbe essere impugnata dal Governo Meloni.

Appresa la notizia, il presidente e il vicepresidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e Raffaele Piemontese, chiariscono che la volontà dell’Ente «è che l’acqua rimanga pubblica, così come deciso dagli italiani nel referendum».

La legge regionale approvata il 15 marzo scorso dal Consiglio regionale pugliese, spiegano in una nota, «ha la finalità di custodire la gestione dell’acqua pubblica, affidandola a tutti i Comuni pugliesi, per dare conseguenza non retorica alla volontà di oltre 26 milioni di italiani che si sono espressi nel referendum popolare del 2011 sull’acqua bene pubblico e per valorizzare una realtà industriale di dimensione europea come Acquedotto pugliese oggi di proprietà al 100 per cento della Regione Puglia».

La legge, aggiungono, «approvata a larga maggioranza, predispone le condizioni affinché l’Autorità idrica pugliese possa scegliere la soluzione migliore nell’esclusivo interesse dei cittadini pugliesi e, tra le soluzioni possibili, c’è anche quella dell’affidamento a una società in-house partecipata, appunto, dagli enti locali, preservando, così, la totale natura pubblica della gestione dei servizi idrici».

Sulle questioni tecniche evidenziate dal ministero degli Affari europei e del Sud e dal ministero della Giustizia, «sono al lavoro gli uffici regionali per i chiarimenti utili all’interlocuzione più proficua con la presidenza del Consiglio dei ministri».

Emiliano e Piemontese sottolineano che la Regione Puglia è «aperta e disponibile a un confronto politico con il governo, che auspichiamo possa svolgersi con lo spirito cooperativo richiesto dalla Costituzione e nel rispetto di una scelta democratica maturata in un percorso complesso, finalizzato a rafforzare la natura pubblica del bene acqua, attraverso una gestione egualmente pubblica».

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