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La carica dei pugliesi in Parlamento: Sisto in pole per la Giustizia

«I commessi della Camera sono gentili e mi chiamano “onorevole”, ancora non mi sembra vero». Davide Bellomo trattiene a stento l’emozione. Oggi il consigliere regionale della Lega si accomoderà per la prima volta su uno degli scranni del Parlamento, al pari di altri 26 deputati e 13 senatori eletti in Puglia. Tra questi anche Claudio…

«I commessi della Camera sono gentili e mi chiamano “onorevole”, ancora non mi sembra vero». Davide Bellomo trattiene a stento l’emozione. Oggi il consigliere regionale della Lega si accomoderà per la prima volta su uno degli scranni del Parlamento, al pari di altri 26 deputati e 13 senatori eletti in Puglia. Tra questi anche Claudio Stefanazzi, capo di gabinetto della Regione che a Montecitorio siederà tra i banchi del Partito democratico, e Gianmauro Dell’Olio, alla seconda esperienza da senatore del Movimento 5 Stelle. Il tutto mentre Francesco Paolo Sisto, avvocato barese eletto con Forza Italia, sembra destinato a ricevere l’incarico di ministro della Giustizia.

Bellomo, si diceva, non trattiene l’emozione: «Sono un operatore del diritto e da domani (oggi, ndr) sarò nel luogo in cui si approvano le leggi. Mi avvicino a Montecitorio con entusiasmo, ma anche col senso di responsabilità di chi sa di dover contribuire a migliorare la produzione legislativa in Italia». Intanto, però, Bellomo dovrà abbandonare il Consiglio regionale. Molto probabilmente lo farà dopo la seduta di martedì prossimo, quando si discuteranno la sua proposta (oltre quelle a firma di Fabiano Amati e della giunta Emiliano) sul “taglio” delle bollette ai pugliesi. «Voglio salutare il Consiglio pugliese con un provvedimento concreto, l’unico approvato all’unanimità in Commissione sebbene presentato da un esponente della minoranza – conclude Bellomo -. E la stessa concretezza e le stesse competenze intendo portare alla Camera dei deputati».

“Primo giorno di scuola” col coltello fra i denti per Claudio Stefanazzi: «Comincia una battaglia durissima perché molti ottimi risultati centrati dalla Puglia negli ultimi anni rischiano di essere vanificati dalla rimodulazione del Pnrr e dei fondi Fsc e Por, ma soprattutto dall’autonomia differenziata che non farebbe altro che aggravare il divario tra Nord e Sud: certe misure, inserite nel programma della destra, farebbero male alla nostra regione ma sarebbero addirittura devastanti per altre realtà meridionali». Stefanazzi è da giorni al centro di polemiche: molti lo accusano di voler cumulare la carica di deputato con quella di capo di gabinetto della Regione. Lui, però, smentisce: «Resterò in carica in Puglia per il tempo strettamente necessario per chiudere la programmazione dei fondi europei, operazione particolarmente delicata in una fase come quella attuale».

Seconda esperienza a Palazzo Madama, invece, per Gianmauro Dell’Olio che dimostra di avere le idee chiare: «Porteremo avanti i punti del programma del M5s, difendendo il reddito di cittadinanza e il superbonus: si tratta di misure importanti che possono essere migliorate, ma che il governo di centrodestra non dovrà nemmeno tentare di abrogare».

Oggi deputati e senatori eleggeranno i rispettivi presidenti. Gli accordi interni alla nuova maggioranza vogliono il leghista Riccardo Molinari e il meloniano Ignazio La Russa in pole rispettivamente per Camera e Senato. Quanto al governo, voci vogliono Francesco Paolo Sisto pronto a rivestire la carica di guardasigilli: l’avvocato barese l’avrebbe spuntata al fotofinish su Maria Elisabetta Alberti Casellati.

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