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I trattori a Sanremo? L’appello ad Amadeus: «Potremmo raccontare le nostre ragioni»

Come ogni anno anche questa edizione di Sanremo rischia di essere il catalizzatore delle proteste italiane. In collegamento con la trasmissione Agorá Weekend dal presidio di Orte, dove da giorni gli agricoltori stanno protestando con i loro trattori vicino all’imbocco dell’autostrada, è partito l’appello ad Amadeus affinché li inviti sul palco della canzone italiana per…

Come ogni anno anche questa edizione di Sanremo rischia di essere il catalizzatore delle proteste italiane.

In collegamento con la trasmissione Agorá Weekend dal presidio di Orte, dove da giorni gli agricoltori stanno protestando con i loro trattori vicino all’imbocco dell’autostrada, è partito l’appello ad Amadeus affinché li inviti sul palco della canzone italiana per eccellenza. «L’agricoltura sta morendo e deve essere rappresentata. Così potremmo raccontare a tutti gli spettatori le nostre ragioni pacifiche», hanno affermato.

È stata una settimana quella scorsa di grande mobilitazione per il mondo agricolo che guarda a Bruxelles affinché cambino le regole comunitarie nell’approccio al settore primario. Una protesta che da ieri è arrivata anche a Milano, ai piedi del Duomo, dove è anche stata portata una mucca. Non si è trattato di un esemplare qualsiasi ma della figlia di Ercolina, l’animale che fu simbolo delle proteste del 1997 e venne anche ricevuta da Papa Wojtila, a cui fu donata alla fine di un corteo a Roma.

Meno serena, invece, la protesta che ieri è stata promossa sulla A19, la Palermo – Catania. Circa 200 persone si sono messe in marcia nel corso di una manifestazione autorizzata proprio sotto lo svincolo autostradale e si sono fermati bloccando il transito sulla provinciale. Per diversi minuti i manifestanti hanno parlato con i funzionari della Digos e della questura di Enna, prima di riprendere la marcia, che si è conclusa al presidio con i trattori che, da circa una settimana, stazionano a tempo indeterminato proprio a poca distanza dallo svincolo Dittaino. Il transito dei mezzi è poi ripreso normalmente.

In Campania, invece, la protesta ha interessato i pressi dello stadio “Pastena” di Battipaglia (Salerno). La Piana del Sele, d’altronde, conta numerose aziende che operano non solo nel settore dell’allevamento bufalino e degli ovini ma anche nella quarta e quinta gamma dell’ortofrutta.

Le ragioni della protesta sono le stesse: si va dall’aumento del costo delle materie prima a quello dei carburanti. Tutte le proteste che stanno interessando le regioni italiane convergeranno a Roma per una grande manifestazione la cui data sarà definita soltanto oggi.

Dalla maggioranza di governo, intanto, la linea è quella di sottolineare che le manifestazioni non sono contro il governo ma l’Europa. «Il ministro Lollobrigida con provvedimenti concreti e interventi puntuali ha sempre mostrato una concreta vicinanza al comparto dell’agricoltura», ha affermato il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti. «Non a caso le contestazioni in Italia sono rivolte alle iniziative assunte a livello europeo, su impulso delle sinistre e dei verdi». Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti. L’esponente della maggioranza ha sottolineato come il governo Meloni abbia messo a disposizione degli agricoltori 800 milioni per l’acquisto di macchine agricole, 300 milioni per le imprese in difficoltà e aumentato da 5 a 8 miliardi i fondi del Pnrr a disposizione del comparto agricolo.

Una chiave di lettura che non convince, però, l’opposizione. «Gli 8 miliardi di euro destinati all’agricoltura, annunciati dalla premier Meloni a Catania, rappresentano fondi già previsti dal Pnrr e dal fondo complementare e non comportano alcuna allocazione di risorse aggiuntive», afferma Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra. «Siamo di fronte all’ennesima presa in giro alimentata dalla propaganda del governo, che al contrario ha aumentato le tasse sugli agricoltori, ripristinando l’IRPEF sui redditi agrari dominicali e abolendo la proroga del contributo per gli agricoltori under 40. Per analizzare meglio questa bufala promossa dalla Premier Meloni, è importante sottolineare che il passaggio da 5 a 8 miliardi di euro non implica fondi aggiuntivi», conclude il deputato d’opposizione.

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