«Io sindaco? Imparerò a farlo». Laforgia presenta le sue proposte per Bari

«Io non sono capace di fare il sindaco, ma di imparare a farlo, come qualcuno prima di me ha imparato». È una promessa, quella di Michele Laforgia, ma anche una rassicurazione rivolta a quanti nel centrosinistra non lo ritengono in grado di guidare l’amministrazione comunale in quanto senza esperienza politica. «Faccio quello che ci hanno insegnato i nostri padri – prosegue – cioè andare sempre contro vento».

Il penalista, al momento unico candidato nel campo largo, parla da vero federatore dell’alleanza in vista delle amministrative baresi del 2024, e lo fa da “Fuori Tempo”, il birrificio sociale di San Pio, rione nella periferia estrema di Bari. Ad ascoltare, una platea composita, formata, tra gli altri, dal senatore Alberto Tedesco (tranchant nel suo intervento: «C’è solo un giocatore in campo»), la presidente dell’assemblea del Pd barese Titti De Simone, Gianni Sebastiano (Base Italia) e Marco Silvestri (+Europa). Dal birrificio, La Giusta Causa, l’associazione da cui Laforgia si è dimesso per guidare il centrosinistra, ha presentato il suo programma elettorale, immaginando una città policentrica, inclusiva, giusta e sostenibile.

Non sono mancati i messaggi agli alleati. Nel suo intervento, Laforgia ha chiesto di «integrare» il programma della coalizione con quello mostrato da Lgc. Telefono nella mano, il penalista ha passato in rassegna il manifesto dei valori elaborato dalla coalizione, che si apre con un focus sulla sicurezza. Per il centrosinistra, ha dichiarato Laforgia, la sicurezza «dovrebbe essere anzitutto sicurezza sociale che non è solo avere una strada illuminata, ma vivere in appartamenti che garantiscano solidarietà, empatia, rapporto con le persone».

«Qui non abbiamo cominciato la campagna elettorale – ha aggiunto Laforgia – Il nostro scopo non è quello di prendere voti, ma di discutere di politica». Più volte il penalista introduce i suoi interventi con la formula: se io fossi non il candidato candidato sindaco, ma il candidato sindaco. «Se io fossi candidato sindaco – dice infatti Laforgia – la prima cosa che farei è togliere i cassonetti dalle strade. Io non riesco a capire come noi, che abbiamo governato la città per vent’anni, non siamo riusciti a elaborare una forma di raccolta dei rifiuti diversa rispetto a quella dei cassonetti». L’emergenza abitativa è un altro dei temi che ritorna nell’intervento di Laforgia. In particolare, il candidato sindaco tocca il tema della gentrificazione, che compaiono come funghi a Bari privando i residenti di abitazioni. «Noi siamo qui perché pensiamo che la città debba recuperare una sua organicità, proponendo qualcosa di diverso di quanto accaduto nello sviluppo urbano». Infine, il penalista ha ripercorso le potenzialità della città attuale. «Se io fossi candidato, credo che questa città debba fare un investimento sui parchi, e non i giardini e gli orti urbani».

«Quello a cui assistiamo questa sera – ha dichiarato il senatore Tedesco – è un modello diverso rispetto a quello che la coalizione di centrosinistra intende portare avanti per il futuro». Chiaro il riferimento a quanto accaduto nel campo largo pugliese nelle scorse settimane, in particolare al vertice di centrosinistra convocato dal segretario regionale dem Domenico De Santis. «È stata una riunione paradossale – ha proseguito Tedesco – Si sono dedicate quattro ore di tempo a ragionare su una situazione fluida, e poi in solo cinque secondi si è deciso di rimandare la discussione al tavolo cittadino». Quello di ieri, secondo il senatore socialista, è invece «metodo giusto con cui mettere in piedi una coalizione degna di amministrare la città». Tranchant il passaggio sul candidato sindaco: «Sul terreno di gioco – ha chiosato Tedesco – c’è solo un calciatore».

L’appuntamento è stato seguito da circa una cinquantina di persone e tra gli interventi avvenuti si registrano quelli di Giusi Giannelli, di Anna Maria Candela, Roberto Bellotti, Letizia Carrera e Antonio Ancona.

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