Che fine ha fatto l’intergruppo che doveva nascere in Regione Puglia? Nessuno ne parla più o, quanto meno, non se ne parla più nei termini in cui se ne parlava nei mesi scorsi, a partire da maggio, quando fu data per certa la creazione del nuovo gruppo politico di centro ispirato dall’ex ministro Beppe Fioroni con il benestare del presidente pugliese Michele Emiliano.
All’interno si sarebbe dovuto ritrovare il grosso delle liste civiche emiliane o dei fuoriusciti da altri partiti o movimenti. Per esempio l’assessore al Personale, Gianni Stea, rimasto unico componente dei Popolari in Consiglio regionale, gli esponenti di Azione Sergio Clemente e Ruggero Mennea oltre al presidente di commissione Mauro Vizzino, l’assessore Sebastiano Leo (vero regista dell’operazione) e il consigliere Tammacco. Nel frattempo la lista Con è diventata un vero e proprio partito con la nomina del coordinatore regionale, l’ex senatore berlusconiano Michele Boccardi, e questo sembra aver rallentato l’operazione intergruppo.
Addio per sempre? Non ne parliamo più? Macché, l’operazione va avanti, come assicurano dall’interno anche se i promotori non escono allo scoperto. Lo stallo delle ultime settimane, si dice, è determinato da nuovi equilibri da far quadrare, ma anche da nuovi ingressi. Per esempio, oltre a Clemente e Mennea, all’intergruppo si sta avvicinando il consigliere regionale Fabiano Amati, rimasto fedele al leader Carlo Calenda in Azione. Amati, vera e propria spina nel fianco di Emiliano in questi tre anni, sembra essersi per certi versi ammorbidito. Le critiche alla maggioranza si sono diradate: segnale di un cambio di rotta e di un timone che tira dritto verso i moderati dell’intergruppo.
Una sorta di “rientro nei ranghi” collegato anche al discorso del rinnovo delle commissioni consiliari che, al momento, vedono fuori dai giochi alla prima, la Commissione Bilancio, proprio il consigliere Amati in procinto di essere rimosso e sostituito. Rientrando nell’intergruppo potrebbe essere “graziato” da Emiliano che negli ultimi giorni è apparso meno rigido nei confronti del suo principale avversario interno. La seconda novità è che l’intergruppo, dopo l’ufficializzazione, avvierà un confronto con il gruppo Con per dar vita a una federazione di centro. Un passaggio, quest’ultimo, che punta a scongiurare guerre interne sulla leadership delle civiche e che, in prospettiva, dovrebbe rafforzare il civismo in vista degli appuntamenti elettorali del 2024 di Bari, Foggia e Lecce e delle Europee, ma soprattutto in vista delle attesissime elezioni regionali del 2025 o 2026.