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In Consiglio regionale il dibattito sull’autonomia differenziata ma non c’è unità

Un tavolo di confronto per serrare le riga dopo le spaccature palesate durante l’ultimo Consiglio regionale. Il tema è l’Autonomia differenziata e a promuovere l’iniziativa è stata la presidente dell’Assise Loredana Capone. I consiglieri, dunque, si confronteranno su un tema che è sempre più al centro dell’agenda politica del governo. Già Michele Emiliano nelle scorse…

Un tavolo di confronto per serrare le riga dopo le spaccature palesate durante l’ultimo Consiglio regionale. Il tema è l’Autonomia differenziata e a promuovere l’iniziativa è stata la presidente dell’Assise Loredana Capone. I consiglieri, dunque, si confronteranno su un tema che è sempre più al centro dell’agenda politica del governo. Già Michele Emiliano nelle scorse settimane aveva preso una posizione molto netta, rafforzando l’asse con il collega campano Vincenzo De Luca. Gradirebbe avere accanto il Consiglio in questa battaglia. Un percorso quello della coesione, però, particolarmente complesso e che non vede aperture nella minoranza. Loredana Capone però, 24 ore prima, prova a rimettere al centro le sfide del territorio. «Ritengo fondamentale – sottolinea Loredana Capone – affrontare la discussione nel nostro Consiglio regionale, con il contributo delle Università, dei rappresentati dei territori, le sigle sindacali, le associazioni datoriali e di terzo settore, per costruire insieme, maggioranza e opposizione, proposte concrete per il rilancio del Mezzogiorno, ancora di più ora in vista delle grandi risorse che nei prossimi anni saranno drenate dall’Unione europea attraverso il Pnrr».

L’opposizione, però, non depone l’ascia di guerra. Parteciperà all’incontro di oggi ma punta a prendere tempo e non entrare in collisione con il neonato governo su un tema così delicato. «Michele Emiliano sta facendo ancora una volta propaganda e demagogia – afferma Renato Perrini-. Noi, come Fratelli d’Italia, partecipiamo all’incontro ma non siamo disponibili alle barricate. Bisogna studiare nel merito cosa si vuole realizzare, senza preconcetti. O forse l’autonomia andava bene solo quando ad occuparsene era Francesco Boccia?». L’esponente del Pd, ministro agli Affari Regionali e alle Autonomie durante l’esecutivo Conte due, fu tra i promotori dei Lep, i Livelli essenziali delle prestazioni, che in base all’impostazione della riforma avrebbero dovuto “omologare” i servizi minimi da Nord a Sud, con riferimento particolare all’ambito sanitario. «Diamo il tempo al governo di formulare una proposta definitiva – incalza Renato Perrini – e poi esprimiamoci su quella. Altrimenti si fa solo rumore che non aiuta la Puglia, così come accaduto in questi anni ogni qual volta Emiliano si è scontrato con qualcuno, dentro e fuori il suo partito. Da Calenda a Renzi – conclude il consigliere di Fratelli d’Italia – il risultato è che la nostra Regione ha finito per isolarsi».

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