Il Pd pugliese resta imbrigliato sulla data in cui celebrare il Congresso regionale e sull’ipotesi di farlo prima di quello nazionale. Una questione ritenuta “fondamentale” o di “lana caprina”, a seconda delle prospettive, ma che nei fatti sta creando tensioni e malumori.
A rompere gli imbarazzi la decisione del commissario ad acta, il senatore Francesco Boccia che nelle scorse ore ha calendarizzato il congresso e stabilito l’incompatibilità di Stefano Minerva, uno dei papabili dell’area Bonaccini.
In base al regolamento, dal 23 al 26 gennaio è prevista la presentazione delle candidature dei segretari regionali e dal 3 al 12 febbraio si dovrebbe tenere materialmente la consultazione. Contro questa ipotesi ci sono molti pezzi da novanta, a partire dal segretario uscente, l’onorevole Marco Lacarra, che all’Edicola del Sud manifesta tutto il suo disappunto. «Abbiamo provato in tutti i modi a spiegare al commissario Boccia la scelta improvvida di stabilire delle date senza consultare le aree del partito, le segreterie provinciali, ma soprattutto i sub commissari, ma non c’è stato nulla da fare. Se fossi stato io il segretario organizzativo, funzione che il partito nazionale mi ha sottratto lasciandomi la guida politica, non avrei mai preso una decisione del genere».
Il commissario Boccia, dal canto suo ribadisce la posizione. «In ogni partito ci sono delle regole da rispettare, io l’ho fatto presentando il regolamento per tempo e con le date identiche a quelle fissate nelle altre otto regioni italiane ad eccezione di Lazio e Lombardia dove c’è una motivazione forte per scegliere diversamente: le elezioni regionali». Ad ogni modo Boccia sarenne disponibile a tornare sui suoi passi. Ci sono pochi giorni per concordare una linea comune, raccogliere le firme di sostegno, chiedere eventuali deroghe. Una di queste potrebbe riguardare lo stesso Stefano Minerva, sindaco di Gallipoli e presidente della provincia di Lecce, l’altra il vice capo di gabinetto di Emiliano, Domenico De Santis.
Ieri il sindaco Decaro ha incontrato i suoi fedelissimi, i consiglieri regionali Francesco Paolicelli e Donato Metallo. Il presidente dell’Anci punta su una soluzione unitaria per evitare battaglie congressuali, e in merito all’ipotesi De Santis, Decaro preferisce attendere segnali dalla mozione Bonaccini.
Minerva si sa, gode dell’aperto sostegno di Emiliano che invece appare freddo sull’ipotesi di schierare De Santis. In entrambe i casi comunque, si tratta di persone a lui vicine. Decaro sembra non aver voglia di scegliere tra due emilianisti, anche se De Santis è considerato uomo di mediazione e potrebbe godere pure del sostegno dell’area Schlein. In ogni caso, oggi Decaro farà il punto della situazione con i suoi più stretti collaboratori. Il terzo candidato è Caracciolo, ma sa di rappresentare allo stato, una mera eventualità. Voce isolata di un dirigente barese: «Il rinvio non sarebbe opportuno. Saremmo l’unica delle 8 regioni, alle prese con il rinnovo del segretario regionale, a rinviare il congresso. Non sarebbe una bella immagine: tanto più dopo un congelamento delle procedure congressuali che dura da un anno e tre mesi».