Il Consiglio regionale pugliese ha bocciato la proposta di legge per introdurre l’eutanasia.
L’Aula ha votato contro al primo articolo della pdl presentata dal consigliere regionale del Pd, Fabiano Amati, facendo quindi decadere tutta la proposta.
«Gran parte della maggioranza – commenta Amanti – salva Cassano, forse per coprire tutte le coincidenze tra assunzioni all’Arpal, fede politica e parentele, e buca la legge sul fine vita. Due punti fondamentali, l’uno di buon andamento della pubblica amministrazione e l’altro sui tanto decantati diritti civili, peraltro propagandati nei programmi elettorali. Una combinazione di complicità, crudeltà, eversione e caos sono ormai gli ingredienti».
Esulta l’opposizione, con Ignazio Zullo, capogruppo di Fratelli d’Italia nell’assise regionale, che parla di un «paventato rischio non solo di incostituzionalità», perché l’argomento, sostiene, «non è competenza delle Regioni ma dello Stato».
«In una materia così delicata non si può giocare con la sofferenza più grande dell’uomo, qual è la morte, per appuntarsi inutili medagliette e titoli di giornale. Senza contare che la “voglia di vivere o morire” è legata anche alla qualità dell’assistenza sanitaria che il paziente e l’ammalato ricevono», sottolinea.