C’è solidarietà e attenzione verso i più deboli, l’auspicio di un anno migliore dopo il Covid, la guerra, la crisi economica, e l’invito a fare una donazione a don Angelo Cassano e Pinuccio Fazio, simboli della lotta alla criminalità organizzata nella città di Bari.
C’è tutto questo nel discorso del penalista Michele Laforgia, che ieri ha festeggiato il decimo anniversario dello studio legale “Polis”, in via Arcivescovo Vaccaro 45. Dove, a fare quello che sembra a tutti gli effetti un “brindisi del disgelo” c’erano anche il presidente delle Regione Michele Emiliano, il sindaco di Bari Antonio Decaro e il senatore Michele Boccardi, coordinatore regionale di “Con”.
È un disgelo, almeno pubblicamente, rispetto a quanto si respira nel campo largo nei confronti della candidatura del penalista. Laforgia, al momento unico candidato rimasto in campo, non avrebbe il sostegno del governatore.
L’abbraccio tra i due, invece, è avvenuto in un clima disteso, con Emiliano assolutamente a suo agio tra oltre 200 persone, tra cui Nicola Bonerba (Ance) e Domenico De Bartolomeo (ex presidente di Confindustria). Semplice stima, si dirà, e così è sicuramente. Tuttavia, il brindisi del disgelo segna un passo in avanti rispetto a quanto accaduto nei mesi scorsi, nel dibattito in vista delle elezioni comunali di Bari fissate a giugno 2024, che ha visto spesso una polarizzazione tra Emiliano e Laforgia.
Il primo, in un evento organizzato da un consigliere comunale al Teatro Kismet, in un discorso con riferimenti poco velati a Laforgia, aveva escluso la possibilità di sostenere qualcuno privo di esperienza politica. All’ultima assemblea de La Giusta Causa, Laforgia ha però promesso: «Imparerò a fare il sindaco, come altri hanno fatto prima di me». Tutto un altro clima, dunque, rispetto a quanto avvenuto da quest’estate, con l’assemblea di Lgc a Marisabella che sancì un primo allontanamento tra i due.
«Siamo riusciti a riunire così tante persone perché ci vogliamo bene», è il sunto del discorso di Laforgia. Ed Emiliano applaude.