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I nodi della spesa farmaceutica in Puglia. Palese ad Amati: «Decadenza dei manager non è automatica» – VIDEO

È scontro frontale fra l’assessore alla sanità Rocco Palese e il presidente di commissione bilancio Fabiano Amati sulla spesa farmaceutica ed il licenziamento dei direttori generali delle aziende sanitarie. Una legge pugliese, infatti, prevede la decadenza automatica per i manager che non rispettano i tetti di spesa, producendo surplus di uscite nei bilanci da ripianare…

È scontro frontale fra l’assessore alla sanità Rocco Palese e il presidente di commissione bilancio Fabiano Amati sulla spesa farmaceutica ed il licenziamento dei direttori generali delle aziende sanitarie. Una legge pugliese, infatti, prevede la decadenza automatica per i manager che non rispettano i tetti di spesa, producendo surplus di uscite nei bilanci da ripianare con fondi regionali.

La tagliola dovrebbe scattare già da quest’anno dopo che sono stati consolidati i dati ufficiali della spesa per i medicinali registrati nel 2022. Il resoconto è stato illustrato l’altro giorno in commissione regionale salute. Così come riferito da Paolo Stella, dirigente dell’area politiche del farmaco, la Puglia ha sforato il tetto di spesa prefissato del 5% in più rispetto al 2021, anche se con tre punti percentuali in meno rispetto alla media nazionale pari all’8%.

In soldoni, sono stati bruciati 259 milioni di euro per gli acquisti diretti dei farmaci negli ospedali, la voce che da anni risulta in profondo rosso. Meglio per il settore del convenzionamento delle farmacie territoriali dove la spesa in più ammonta a soli 7,2 milioni di euro, cioè quasi nel tetto iniziale. Tecnicamente, in base alle leggi vigenti, gli effetti di questi numeri prevedono la decadenza automatica dei direttori generali delle Asl, per cui ogni loro atto dovrebbe essere nullo. A sollevare la questione è stato proprio il presidente Amati, uno dei promotori della tagliola sui direttori generali.

«Ho chiesto chiaramente in commissione se questi numeri condannano i manager in carica alla decadenza automatica non avendo rispettato i tetti di spesa e mi è stato risposto di si. Mi chiedo come mai – dice Amati – la giunta regionale resta a guardare e non fa nulla, è inaccettabile aggirare ciò che il consiglio regionale ha sancito, tanto più l’ultima delibera taglia sprechi da parte della giunta regionale ha inasprito le regole sulla spesa per i medicinali, qualcuno mi deve rispondere. Purtroppo il trend da anni è sempre lo stesso e difficilmente potrà mutare se si continua a legiferare e deliberare senza pretendere l’esecuzione delle leggi e delle delibere». A dare ragione ad Amati i primi dati ufficiosi sull’andamento del 2023 non avrebbero migliorato la situazione con dati altrettanto impietosi. Un quadro ben noto all’assessore alla salute Palese che, a sorpresa, non si dichiara in disaccordo con Amati. «È vero -dichiara Palese all’Edicola del Sud – c’è una legge pugliese che prevede l’automatismo della decadenza in caso di sforamento dei tetti di spesa per i medicinali. Ma questa norma va raccordata alla legge quadro nazionale che obbliga le regioni ad aprire una procedura di contestazione nei confronti dei manager a valle della quale si può arrivare alla decadenza. Il punto è raccordare le due norme e per questo abbiamo chiesto all’avvocatura un parere per capire come dobbiamo procedere». Il giro di valzer dei manager di Asl, grandi ospedali ed Ircss pugliesi, potrebbe cominciare a stretto giro.

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